Città del Vaticano – Con una lettera piuttosto inusuale oltre venti parroci argentini dei sobborghi più poveri di Buenos Aires, le Villas Miseria, sono scesi...
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Il gruppo di preti di strada ha voluto manifestare solidarietà al Papa nel giorno di San Pietro e Paolo, rinnovandogli affetto e amicizia. «L'insegnamento di Papa Francesco sulla cultura dell'incontro e contro la cultura del rigetto risuona in tutto il pianeta ed è riconosciuto come profetico da tutte le società». Spiegano quindi che continuano a seguire «i quartieri popolari, felici di poter vivere il Vangelo tra i poveri», e che si sentono pienamente identificati con l'insegnamento el pontefice.
A questo punto arriva la difesa e aggiungono che ci sono persone in Argentina che «usano la figura del POntefice, tirandolo da una parte o dall'altra», strumentalizzandolo, gente che afferma di «fargli da portavoce rivelando cosa pensa su questo o quell'argomento, ma lungi dall'ascoltare con sincerità e con un minimo di onestà intellettuale il vero significato del Magistero del Papa». Sono persone che «si lasciano guidare dai propri interessi ideologici». I parroci denunciano anche «una costante distorsione del messaggio papale usato a seconda delle convenienza e della discrezionalità, a seconda di quello che ciascuno ha bisogno di supportare in quel momento».
I parroci chiedono apertamente che si smetta di «manipolare la figura di Papa Francesco per ottenere effetti locali nell'attuale mappa politica. Il vero pensiero e gli insegnamenti del Santo Padre, non provengono da una presunta investigazione di segreti o da portavoce, e si possono trovare facilmente nei suoi scritti, nelle sue prediche, discorsi e nella sua attività. Non copriamo quella luce!»
Seguono le firme dei preti che lavorano nelle favelas.
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Il Messaggero