Città del Vaticano – Alla delusione per la scarsa adesione al global compact, il Vaticano ha registrato una seconda ondata di sconforto. Stavolta per...
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«Pertanto - conclude il documento - incoraggiamo una maggiore ambizione nella presentazione degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni (Ndc) e meccanismi più stringenti per ridurre le emissioni, gestendo la de-carbonizzazione dell’attuale economia basata sulla combustione fossile, condividendo la strada intrapresa da ogni nazione per implementare i propri impegni, affrontando il tema di perdita e danno, assicurando importanti stanziamenti finanziari e promuovendo l’educazione alla sostenibilità , la consapevolezza comune e i cambiamenti nello stile di vita
«Purtroppo dobbiamo anche osservare che il regolamento non rispecchia in maniera adeguata l’urgenza con cui occorre affrontare i cambiamenti climatici, che «costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità (Laudato si’, n. 25). Inoltre, il regolamento sembra sminuire i diritti umani, fondamentali nel riflettere il volto umano dei cambiamenti climatici, che colpiscono le persone più vulnerabili della terra. Il loro grido e quello della terra esigono più ambizione e maggiore urgenza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero