Vaticano, il cardinale Zen offende Parolin: «È un bugiardo patentato»

Vaticano, il cardinale Zen offende Parolin: «È un bugiardo patentato»
Città del Vaticano - Non c'è pace sotto il Cupolone. Nonostante l'enciclica Fratelli Tutti sia ancora fresca di stampa e raccomandi al mondo la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Città del Vaticano - Non c'è pace sotto il Cupolone. Nonostante l'enciclica Fratelli Tutti sia ancora fresca di stampa e raccomandi al mondo la fratellanza, un'altra lite tra cardinali fa capire quanto sia difficile l'armonia nel piccolo stato pontificio. Stavolta a perdere le staffe è stato il coriaceo anziano cardinale di Hong Kong, Zen appena rientrato a casa da una missione infruttuosa a Roma. Voleva essere ricevuto dal Papa ma nessuno si è mai fatto vivo e così ha rifatto valigia ed è ripartito con la coda tra le gambe e il rammarico di non aver potuto parlare a tu per tu con Bergoglio per metterlo in guardia dall'accordo con la Cina.

Schiaffo del Papa all'anziano cardinale Zen: a Roma per incontrarlo, non lo ha ricevuto

Bergoglio-Pell, faccia a faccia su fondi neri e affari sospetti

A fargli perdere le staffe fino ad arrivare ad insultare platealmente il cardinale Parolin - dandogli dell'ipocrita e del disonesto - è stato il discorso tenuto dal Segretario di Stato alcuni giorni fa a Milano sul tema spinosissimo dei rapporti con Pechino. 

Zen è andato giù durissimo. «Ho letto il discorso tenuto il 3 ottobre a Milano dal Cardinal Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità. È stomachevole! Siccome stupido ed ignorante non lo è, ha detto una serie di bugie». Zen continua affondando la lama. «Parolin sa di mentire, sa che io so che è bugiardo, sa che io dirò a tutti che è bugiardo, dunque oltre ad essere sfacciato, è anche audace. Ma ormai che cosa non oserà fare, penso che non tema neanche la sua coscienza». Poi alza il tiro: «Temo che non abbia neanche la fede». 

La lunga lettera Zen si sofferma su alcuni episodi passati. All'origine della rabbia emerge con chiarezza - in diversi passaggi - la decisione ormai presa di rinnovare l'accordo con la Cina. Un passaggio che a suo dire sarà disastroso. La cosa che non gli va giù è la realpolitik vaticana e la decisione di scaricare quei cattolici che finora non si sono piegati al governo comunista, molti dei quali perseguitati o in prigione.

Zen contesta anche il fatto di citare sempre Matteo Ricci «come non-plus-ultra nella storia delle missioni della Chiesa in Cina: questo comincia a causarmi fastidio». Il cardinale accusa Parolin di essere impreciso sulla storia, di semplificarla troppo, di aver dimenticato che in passato «metà della Chiesa finì in prigione e campi di lavori forzati. Pensate ai giovani membri della Legio Mariae, che entrarono in prigione teenegers e ne uscirono quarantenni (eccetto quelli che vi lasciarono la vita)».

Infine un ultimo fendente. «La cosa più ripugnante è l’insulto al venerato Benedetto XVI dicendo che ha approvato a suo tempo l’accordo firmato dalla Santa Sede due anni fa, sapendo che il nostro dolcissimo, mitissimo Benedetto certamente non verrà fuori a negarlo. È poi quanto mai ridicolo ed umiliante per l’innocente Cardinal Re ad essere “usato” un’altra volta per sostenere le falsità dell’Eminentissimo Segretario».


 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero