L'accusa choc delle donne contro il Papa, il vertice sugli abusi è opaco e discrimina le voci femminili

L'accusa choc delle donne contro il Papa, il vertice sugli abusi è opaco e discrimina le voci femminili
Città del Vaticano – Il fatto è che al momento in Vaticano non si intravede alcuna trasparenza. L'accusa che arriva Voices of Faith è pesantissima....

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Città del Vaticano – Il fatto è che al momento in Vaticano non si intravede alcuna trasparenza. L'accusa che arriva Voices of Faith è pesantissima. A qualche settimana dal summit degli episcopati mondiali sulla pedofilia - convocato da Francesco per sedare la rivolta della Chiesa americana - il gruppo internazionale di donne cattoliche impegnate da anni a far ascoltare maggiormente la voce femminile nei processi decisionali della Chiesa, Voices of Faith, è di nuovo intervenuto nel dibatitto in corso con una lettera aperta nella quale si denuncia (ancora una volta) la mancanza di chiarezza su chi parteciperà, su quali procedure si voterà, su chi saranno le voci delle vittime ascoltate durante il seminario di febbraio.


A fine novembre Voices of Faith aveva lanciato un primo appello al Papa affinché al vertice di febbraio fossero invitate donne, vittime ed esperte sul tema degli abusi, poiché «le voci delle donne sono cruciali per ogni sforzo credibile per porre fine e prevenire l’abuso». Non avendo avuto alcuna risposta dall'amministrazione vaticana che sta curando l'organizzazione ieri sono tornate a farsi sentire.


L'organizzazione chiede chiarezza su tre punti: che venga diffusa l'agenda del meeting, visto che ad oggi è ancora tutto opaco. Che il procedimento di voto sia reso pubblico per facilitare la trasparenza. Che vengano ascoltate delle esperte donne. «Si tratta della più grande crisi che sta affrontando la Chiesa ultimamente. I fedeli sono frustrati e addolorati per le vicende che coinvolgono le gerarchie ecclesiastiche. Le vittime degli abusi stanno ancora spettando giustizia e garanzie che quello che è accaduto a loro non si ripeta più, anche a livello di coperture» ha detto Barbara Dorris che ha aggiunto: «possibile che si debba ancora parlare del fatto che i vertici della Chiesa faticano ad afferrare che l'assalto sessuale sia un crimine e che le persone che lo commettono dovrebbero essere spedite a giudizio dalle autorità civili?».

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Il Messaggero