Papa Luciani e la poesia “La Fede” di Trilussa nell'udienza del mercoledì del 13 settembre 1978 Foto Video

Il nuovo pontefice recitò la poesia nella sua seconda udienza settimanale

Papa Luciani e la poesia “La Fede” di Trilussa nell'udienza del mercoledì del 13 settembre 1978 Foto Video
Aveva rinunciato al pluralis maiestatis, al trono e anche alla sedia gestatoria, portata a spalla da 12 sediari, anche se poi fu costretto a servirsene...

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Aveva rinunciato al pluralis maiestatis, al trono e anche alla sedia gestatoria, portata a spalla da 12 sediari, anche se poi fu costretto a servirsene perché molti fedeli si lamentarono di non riuscire a vederlo bene mentre attraversava piazza San Pietro o la sala delle udienze. Papa Giovanni Paolo I, Papa Albino Luciani fin dal giorno della sua elezione aveva scelto la semplicità e l'umiltà quali cifre del suo pontificato.

Il mercoledì 13 settembre 1978, sua seconda udienza settimanale nella sala Nervi, il nuovo Papa venuto da Canale d'Agordo (Belluno) conciliò la sua cadenza veneta con il romanesco di Trilussa recitando la poesia la Fede, tema dell'udienza dopo che il primo incontro del mercoledì era stato dedicato all'umiltà mentre il terzo e il quarto - altri non ebbe il tempo di tenerne - furono incentrati sulla speranza e sulla carità. 

 

La poesia “La Fede”

Quella vecchietta cieca, che incontrai
la notte che me spersi in mezzo ar bosco,
me disse: - Se la strada nun la sai,
te ciaccompagno io, ché la conosco.
Se ciai la forza de venimme appresso,
de tanto in tanto te darò 'na voce,
fino là in fonno, dove c'è un cipresso,
fino là in cima, dove c'è la Croce…
Io risposi: - Sarà … ma trovo strano
che me possa guidà chi nun ce vede … -
La cieca allora me pijò la mano
e sospirò: - Cammina! - Era fa Fede.
(Trilussa)

L'articolo pubblicato nella seconda pagina del Messaggero del 14settembre 1978

 

 

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Il Messaggero