Padre Nostro, gli Anglicani si interrogano sul clichè patriarcale della preghiera più antica, ormai è «problematica»

La preghiera cristiana più antica e universale comincia creare grattacapi

Padre Nostro, gli Anglicani si interrogano sul clichè patriarcale della preghiera più antica che è ormai «problematica»
La preghiera cristiana più antica e universale, quella conosciuta in tutto il mondo – il Padre Nostro - comincia creare grattacapi perché orientativamente...

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La preghiera cristiana più antica e universale, quella conosciuta in tutto il mondo – il Padre Nostro - comincia creare grattacapi perché orientativamente scorretta. A sollevare la questione (con relative polemiche) è stato l'arcivescovo anglicano di York che ha fatto affiorare quanto l'incipit della preghiera sia percepito come problematico per via della inevitabile associazione al patriarcato. Il tema tabù è stato presentato ne discorso di apertura al Sinodo generale della Chiesa d'Inghilterra. Il vescovo Stephen Cottrell è partito dall'analisi del Nuovo Testamento, in Matteo 6:9-13 e Luca 11:2-4. «So che la parola 'padre' è problematica per coloro la cui esperienza di padri è stata distruttiva o abusiva, e per tutti noi che abbiamo operato secondo una visione tradizionale oppressivamente patriarcale».

 

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Naturalmente questa valutazione ha finito per accendere un dibattito e dividere i vescovi visto che anche nella Chiesa d'Inghilterra ci sono visioni differenti su come affrontare temi legati alla sessualità, alla parità, alla uguaglianza, al genere. A dare manforte al vescovo tante pastore. Per esempio la reverenda Christina Rees, che ha si è sempre battuta per l'ordinazione episcopale femminile. «Cottrell ha messo il dito su una questione che è viva per i cristiani e lo è stata per molti anni. La grande domanda è: crediamo davvero che Dio creda che gli esseri umani maschi abbiano la sua immagine in modo più completo e accurato delle donne? La risposta è assolutamente no.»

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Il dibattito non è nuovo alla Chiesa di Inghilterra. L'anno scorso i vescovi si sono confrontati sul pronome da dare alla parola Dio, se catalogarlo come lui, come lei oppure se assegnare un genere neutro. L'ipotesi che si sta facendo largo è la prossima istituzione di una commissione sul linguaggio di genere. Una delle questioni più divisive resta però il matrimonio omosessuale, anche se ha portato all'inizio di quest'anno alla decisione di offrire servizi di benedizione alle coppie gay e lesbiche con l'approvazione di preghiere ad hoc. Tuttavia restano ancora in sospeso le decisioni sulle regole da assegnare nel caso di pastori gay che desiderano sposare i loro partner. In questo caso le decisioni istituzionali sono state fatte slittare in autunno quando i vescovi dovranno decidere se mantenere o meno il divieto per il clero ad avere relazioni omosessuali. 

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Il Messaggero