Giubileo, in mostra ai Musei Vaticani il Mantegna ritrovato, una tela ora restaurata che era al Santuario di Pompei come "autore ignoto"
L’opera, già documentata nel XVI secolo nella basilica napoletana di San Domenico Maggiore, era successivamente scomparsa dalle fonti storiche, sollevando dubbi sulla sua effettiva esistenza oltre che sulla possibile attribuzione
Da oggi è esposta nei Musei Vaticani la tela sconosciuta di Andrea Mantegna, un grande quadro di rara potenza che raffigura la deposizione di Cristo, con attorno al corpo senza vita,...
Da oggi è esposta nei Musei Vaticani la tela sconosciuta di Andrea Mantegna, un grande quadro di rara potenza che raffigura la deposizione di Cristo, con attorno al corpo senza vita, diafano e commovente di Gesù, Maria e Maddalena coi volti rigati dalle lacrime e alcuni degli apostoli urlanti, sotto una luce crepuscolare dove all'orizzonte si intravede Gerusalemme. Questo quadro attribuito a Mantegna (1431-1506) è stato ritrovato alcuni anni fa nel Santuario di Pompei. Chi fece lo scoop di questo ritrovamento fu Il Mattino. La mostra vaticana dal titolo “Il Mantegna di Pompei. Un capolavoro ritrovato” è interamente dedicata a questo quadro che poi sarà nuovamente accolto nel santuario campano, in una una sezione del Museo diocesano.
La scoperta, di eccezionale rilievo per la storia dell’arte, è il risultato della collaborazione tra i Musei Vaticani e il Santuario. L’opera, già documentata nel XVI secolo nella basilica napoletana di San Domenico Maggiore, era successivamente scomparsa dalle fonti storiche, sollevando dubbi sulla sua effettiva esistenza oltre che sulla possibile attribuzione. In questo senso è stata importante anche la ricerca condotta da Stefano De Mieri, dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, che ha avuto l’intuizione dell’originalità della tela, la cui immagine era disponibile on line, sul portale Beweb dove è confluita l’inventariazione dei beni mobili delle diocesi italiane e che costituisce uno strumento per la conoscenza del patrimonio artistico, specialmente di quello non censito dalle Soprintendenze. Sul sito era pubblicata proprio l’immagine di una Deposizione molto rovinata conservata a Pompei. Lo studioso si è attivato coinvolgendo sia i Musei Vaticani che l’arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, che ha voluto affidare l’opera ai laboratori del Papa per iniziare il restauro.L'opera era inizialmente destinata a una chiesa napoletana e per una serie di vicende, compreso diversi danni nel frattempo riportati, finisce al santuario di Pompei ma come opera non attribuita ad autore ignoto.