È morto Jean Vanier, fondatore dell'Arche. Lavorava per la tenerezza nel mondo

È morto Jean Vanier, fondatore dell'Arche. Lavorava per la tenerezza nel mondo
Skopje (Macedonia del Nord) – La notizia della morte di Jean Vanier, fondatore della comunità di accoglienza l'Arche, la rete diffusa in tutto il mondo per...

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Skopje (Macedonia del Nord) – La notizia della morte di Jean Vanier, fondatore della comunità di accoglienza l'Arche, la rete diffusa in tutto il mondo per recuperare malati gravi, raggiunge il Papa mentre è in Macedonia. Vanier aveva 90 anni, era malato di cancro ed era riuscito ad incontrare in Vaticano Papa Francesco poco tempo fa, quando ormai sapeva che la sua fine era imminente. Nel mondo, per la sua attività umanitaria, era considerato una specie di saggio, di sapiente, una figura di riferimento non solo per il mondo cattolico per come insegnava ad includere gli emarginati affetti da Parkinson, Alzheimer, demenza senile, depressione spesso soli e senza parenti.


Era riuscito a mettere assieme una rete formidabile in tutta Europa. Ai suoi collaboratori diceva che «l'amore non è fare cose straordinarie o eroiche, ma fare cose ordinarie con tenerezza», che «in una comunità ciò che conta sono le persone e la loro crescita, più che le leggi ed i regolamenti» e che diventare amico di persone scartate per la loro disabilità finisce per trasformare (in meglio) chiunque.

Vanier ha speso tutta la vita per dare speranza alle persone sofferenti. Er nato a Ginevra il 10 settembre 1928, è stato membro del Pontificio Consiglio per i Laici e ha ricevuto nel 2015 il Premio Templeton, uno dei massimi riconoscimenti mondiali che ogni anno viene attribuito a personalità del mondo religioso.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero