Città del Vaticano - La piccola comunità irachena che continua a resistere dopo anni di guerra, di difficoltà, persino di persecuzioni. Si intitola...
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Il racconto mostra l'opera di annientamento e distruzione anche culturale che lo Stato Islamico ha inferto a quella che era una volta la comunita' piu' istruita e benestante del paese. Attraverso le testimonianze di sacerdoti e vescovi, la lettura di antichi registri battesimali e il racconto di chi ancora rimane a presidiare quelle terre, lo spettatore e' guidato alla scoperta di un numero tragico e sconcertante: 146mila. A questo sono ridotti i cristiani oggi in Iraq.
Una decimazione se si pensa che fino pochi anni fa la comunita' cristiana contava un milione di fedeli. Molti sono fuggiti, molti deceduti, altri scomparsi. Ma in queste terre c'e' anche un'altra realta' oppressa dall'Isis ed e' la comunita' millenaria degli Yazidi.
Il reportage e' stato presentato nel centro di accoglienza "Mondo Migliore". Il direttore di RAI3, Stefano Coletta ha sottolineato che si tratta di "un documentario che tocca il cuore. Da tempo in Rai stiamo lavorando affinché nell'informazione non passi solo un elaborato freddo di dati, ma un tipo di informazione empatica ed emozionale. Il tutto". Per Lucia Annunziata, "il documentario e' un omaggio al coraggio. Al coraggio dei cristiani che restano li', sulla terra ma hanno la loro cittadinanza in cielo. Osservano le leggi...amano tutti e da tutti vengono perseguitati”. Padre Enzo Fortunato ha spiegato che ancora nel 2019 sono stati uccisi circa 4mila cristiani, “nel silenzio assordante della stampa e delle istituzioni. Pare di assistere a una dinamica perversa: vengono riconosciuti, condotti fuori e perseguitati, emarginati o uccisi. Non solo dai cappucci neri dell'Isis in Medio Oriente, ma anche dai "guanti bianchi" in Occidente.
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Il Messaggero