Città del Vaticano – La posizione attendista del Papa sulla situazione di Hong Kong espressa durante il volo di ritorno dal Giappone, durante il quale ha accostato la...
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Ha poi aggiunto che la Cina e' «aperta agli scambi col Vaticano» e che le parti «mantengono una buona comunicazione. Siamo lieti – ha aggiunto - che siano stati compiuti progressi nel miglioramento delle relazioni. La Cina e' sincera e aperta nel promuovere i rapporti bilaterali», ha aggiunto Geng, a una domanda di commento alle parole del Papa e se gli sarà formulato un invito a visitare il Paese visto che Francesco aveva espresso per l'ennesima volta il desiderio di realizzare il viaggio a Pechino («Io amo la Cina. Vorrei andare a Pechino» aveva detto).
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Considerati gli interessi del Vaticano con la Cina, l'attivista e leader pro democrazia ad Honk Kong, Joshua Wong, ha commentato: «il Papa che si e' espresso a favore di pace e giustizia sociale e lo capisco, ma sono nello stesso tempo rammaricato da quanto ha detto». Intervenendo in video, a una conferenza stampa a Palazzo Madama, organizzata da Fratelli d'Italia e dal Partito radicale ha aggiunto: «Capisco che per lui sia difficile esprimersi a sostegno dei manifestanti di Hong Kong ma vedendo i giovani che vengono torturati e arrestati, proprio nel suo ruolo di leader religioso non dovrebbe e non potrebbe rimanere silente. Se le manifestazioni e gli scontri andranno avanti», ha concluso Wong, «spero che il Papa possa riconsiderare la sua posizione ed esprimere cura e piu' riguardo verso i manifestanti e la violazione dei diritti umani».
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Anche il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin ha parlato a margine dell'Inaugurazione dell'anno accademico dell'Universita' Cattolica di Milano della situazione a Honk Kong, dove la polizia è entrata nel Politecnico occupato dai manifestanti anche se al momento non sembrano esserci stati atti di violenza. La situazione resta però incandescente.
«Il Papa ha parlato, inserendo questo conflitto all'interno della situazione generale di oggi e richiamando tanti altri conflitti che sono in atto in tante altre parti nel mondo: credo che questo forse sia l'atteggiamento giusto, dopo le elezioni che peraltro hanno avuto anche una conferma delle forze di opposizione all'attuale governo. E il governo ha detto 'dobbiamo ascoltare con umilta' le richieste della gente e dei giovani e dobbiamo rifletterci seriamente'».
«Mi pare - ha aggiunto - che questo sia un atteggiamento giusto. D'altra parte chi ha scelto come metodo la violenza deve rinunciare e percorrere la strada del dialogo e dell'incontro e dell'ascolto". Per il segretario della Santa Sede si tratta di "piccoli segnali che, pur nella gravita' della situazione, ci dicono come si possa trovare una strada per risolvere queste problematiche». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero