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Città del Vaticano - La missione impossibile del cardinale Matteo Zuppi per Mosca è in via di realizzazione: il Vaticano assicura che dovrebbe atterrare nella capitale russa stasera. «Scopo principale della iniziativa è incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a favorire una soluzione alla tragica situazione attuale e trovare vie per raggiungere una giusta pace».
L'emissario papale prima dovrebbe incontrare il Patriarca Kirill, leader della chiesa ortodossa russa e grande sostenitore della "guerra santa" intrapresa da Putin contro l'Ucraina (e l'Occidente che considera ormai contaminato dal Male). I contorni di questa missione, tuttavia, restano confusi e al di là delle parole incoraggianti arrivate dalla diplomazia russa su questo viaggio non si sa ancora chi vedrà il cardinale Zuppi: se un funzionario di basso rango del ministero degli Esteri, oppure il ministro degli Esteri Lavrov in persona o, addirittura, se avrà la possibilità di trovarsi faccia faccia con Putin. La tappa moscovita per cercare uno spiraglio di dialogo fa seguito a quella effettuata a Kiev due settimane fa - proprio nel giorno in cui i russi bombardavano la diga Kakhovka, causando un disastro ecologico di proporzioni mai viste prima.
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La diplomazia vaticana farà (obtorto collo) da supporto tecnico a questo viaggio, esattamente come ha fatto anche con quello precedente, realizzato da Zuppi in Ucraina per ascoltare il piano di pace di Zelensky.
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La visita di Zuppi a Mosca arriva in un quadro internazionale piuttosto instabile. In questi giorni si è consumato un oscuro tentativo di colpo di Stato in Russia che, secondo le parole del presidente Putin, avrebbe portato ad una sanguinosa guerra civile.
Zuppi ha sempre ripetuto ai suoi interlocutori di portare avanti la missione papale - a Mosca e a Kiev - solo per ascoltare profondamente le ragioni delle parti, e al tempo stesso di cercare con i mezzi disponibili, di creare quel clima necessario ad abbassare il livello di sfiducia reciproca. Zelensky ha però tagliato corto anche di recente: «Noi non abbiamo bisogno di mediatori tra l'Ucraina e i nostri aggressori».
Il Sostituto alla segreteria di Stato, Edgar Pena Parra, in una intervista al periodo cattolico In Terris ha sottolineato che Zuppi è volato a Mosca per «seminare il seme del bene e della pace».
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Il Messaggero