Città del Vaticano - In occasione del centesimo anniversario della nascita di Giovanni Paolo II, il Papa emerito Joseph Ratzinger che per oltre vent'anni fu un...
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«Si può trovare una unità interiore del messaggio di Giovanni Paolo II e le intenzioni fondamentali di Papa Francesco. Giovanni Paolo II non è il rigorista morale che a volte viene dipinto. Dimostrando l'importanza essenziale della misericordia divina, egli ci dà l'opportunità di accettare le esigenze morali poste all'uomo, benché non potremo mai soddisfarlo pienamente. I nostri sforzi morali vengono intrapresi sotto la luce della misericordia di Dio, che si rivela essere una forza che guarisce la nostra debolezza» afferma, mettendo in evidenza i punti di forza del suo pensiero.
«Tutta la vita del Papa fu incentrata su questo proposito di accettare soggettivamente come suo il centro oggettivo della fede cristiana – l’insegnamento della salvezza – e di consentire agli altri di accettarlo» ha aggiunto nella lettera.
A proposito della misericordia divina Ratzinger spiega che per Wojtyla non era un elemento accessorio: «dobbiamo anche fare i conti con un mondo in cui il contrappeso finale tra il bene e il male non è riconoscibile. In definitiva, al di là di questo significato storico oggettivo, tutti devono sapere che la misericordia di Dio alla fine si rivelerà più forte della nostra debolezza. Qui dobbiamo trovare l’unità interiore del messaggio di Giovanni Paolo II e le intenzioni fondamentali di Papa Francesco» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero