Il frate artista che lavora su tessuti scartati in mostra alla Biblioteca Vaticana, un modo per recuperare la memoria storica

L’esposizione, spiegano gli organizzatori costituisce il frutto di una profonda riflessione congiunta sul tema del riscatto e del riuso

Il frate artista che lavora su tessuti scartati in mostra alla Biblioteca Vaticana, un modo per recuperare la memoria storica
La Biblioteca Apostolica Vaticana inaugura una mostra speciale dedicata al confronto tra il proprio patrimonio e l’opera dell’artista contemporaneo Sidival Fila,...

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La Biblioteca Apostolica Vaticana inaugura una mostra speciale dedicata al confronto tra il proprio patrimonio e l’opera dell’artista contemporaneo Sidival Fila, il frate di origine brasiliana diventato famoso per le sue opere nate dai materiali in disuso, soprattutto tessuti, tra i quali lino, cotone, seta, canapa, broccati, e altri materiali già utilizzati. La sua poetica, spiega, sta nel riscattare l’oggetto dalla sua condizione “oggettistica”, ridando ad esso la possibilità di raccontarsi. L’elemento costante nel suo percorso estetico è la ricerca del contatto con la materia, a cui l’opera d’arte mira a restituire una “voce” e così l'opera dona alla materia stessa la possibilità di raccontarsi nel suo vissuto spesso fatto di secoli di storia. 

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L’esposizione, spiegano gli organizzatori costituisce il frutto di una profonda riflessione congiunta sul tema del riscatto e del riuso.

Il percorso espositivo inizia nell’atrio della Biblioteca con un’installazione site specific che porta gli osservatori a riscoprire la statua del cosiddetto “Ippolito”, che presidia l’ingresso della Biblioteca Apostolica da oltre cinque secoli e che è al centro di nuovi studi.

Salendo poi l’articolato scalone i visitatori si immergono progressivamente nella poetica e nella produzione dell'artista con opere fatte di antichi ricami o frammenti tessili. A diretto contrasto con questi vengono esposti al pubblico pergamene e libri restaurati. 

 

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Il nuovo Prefetto della Biblioteca Apostolica, don Mauro Mantovani, sottolinea che «con questa esposizione la Biblioteca Vaticana taglia il traguardo delle quattro mostre dedicate al dialogo e al confronto con la cultura e con l’arte contemporanea: si tratta per noi di speciali occasioni di studio e di conoscenza sia del mondo che ci circonda, che è anche il nostro, sia di promozione e valorizzazione del nostro stesso patrimonio, di cui ogni artista ci aiuta a cogliere ed evidenziare uno o più aspetti ancora nascosti o addirittura sconosciuti.» La mostra sarà visitabile fino al 15 luglio 2023, previa prenotazione sul sito della Biblioteca www.vaticanlibrary.va).

 

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Il Messaggero