Da Mosca a Parigi, la mossa diplomatica di Papa Francesco per il nuovo nunzio

Da Mosca a Parigi, la mossa diplomatica di Papa Francesco per il nuovo nunzio
Città del Vaticano – Interessante nomina diplomatica di Papa Francesco. Oggi il pontefice ha spostato da Mosca a Parigi - nel cuore dell'Europa - uno degli...

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Città del Vaticano – Interessante nomina diplomatica di Papa Francesco. Oggi il pontefice ha spostato da Mosca a Parigi - nel cuore dell'Europa - uno degli ambasciatori vaticani con più esperienza in assoluto, da una parte per risollevare l'imbarazzante caso dell'ex nunzio a Parigi accusato da diverse parti di molestie sessuali su giovani uomini, dall'altra per rimettere in moto quel dialogo diplomatico con le cancellerie europee che dai tempi di Giovanni Paolo II in poi si è sempre più indebolito.


Celestino Migliore, 67 anni, piemontese con alle spalle una lunga esperienza in Russia e prima ancora alle Nazioni Unite e in Polonia, avrà il compito di rafforzare i rapporti con l'Eliseo e far dimenticare la brutta parentesi del predecessore Ventura, denunciato persino dalla sindaca di Parigi, Anne Hidalgo per avere importutato un giovane.

Migliore, dopo la scomparsa del cardinale Jean Luis Tauran - già ministro degli esteri prima di andare a guidare il dicastero dei rapporti con l'Islam -  resta uno dei pochissimi protagonisti ancora in carica di quella formidabile rete diplomatica che era stata attivata nell'ultimo periodo di vita Giovanni Paolo II per scongiurare la guerra in Iraq. All'epoca, in segreteria di Stato, come sottosegretario alla seconda sezione c'era proprio Migliore che faceva da punto di raccordo per tutti i dossier aperti.

Nel 2002, un anno prima della guerra, appena nominato osservatore all'Onu, fu lui a pronunciare il discorso fortissimo contro la guerra preventiva davanti al Consiglio di Sicurezza. La Santa Sede di norma non è ammessa a parlare al Consiglio di Sicurezza (esisteva solo un precedente che riguardava la crisi umanitaria dei Grandi Laghi) ma in quel caso si trattava della linea del Vaticano che aveva fatto il possibile e l'impossibile per evitare il conflitto iracheno, prevedendo poi tutto quello che si è puntualmente verificato: la nascita dell'Isis, la propagazione della matrice terroristica, l'accelerazione del radicalismo islamico, lo svuotamento dei cristiani nella regione, la destabilizzazione turca. La teoria della guerra giusta sulla quale insistevano tanto Blair e Bush era stata contrastata in ogni modo in Vaticano. E a lavorare dietro le quinte, all'epoca come sottosegretario e poi come Osservatore all'Onu, c'era monsignor Migliore.  Non è un caso se Francesco lo ha scelto per rappresentarlo in Francia. Anche se l'arrivo del nuovo nunzio a non sarà facile.

La società francese è sempre più secolarizzata e negli ultimi anni si sono anche moltiplicati gli attacchi anti cristiani alle chiese. Inoltre l'immagine complessiva della Chiesa è piuttosto appannata non solo per lo scandalo del nunzio Ventura (per il quale sono aperte inchieste giudiziarie) ma per il vulnus lasciato sul terreno dalla grande questione della pedofilia. A Lione, per esempio, è finito sotto accusa e portato in tribunale persino il cardinale Barbarin per avere gestito male il caso di un noto pedofilo. 









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Il Messaggero