Città del Vaticano - Il mistero Orlandi avrà una risposta definitiva e ufficiale la prossima settimana. Il Tribunale del Vaticano ha disposto con decreto per...
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Emanuela Orlandi, il Vaticano apre la tomba: ecco tutti i luoghi del giallo
La decisione si inserisce nell’ambito di uno dei fascicoli aperti a seguito di una denuncia della famiglia Orlandi che, come noto, nei mesi scorsi ha, tra l’altro, segnalato il possibile occultamento del suo cadavere nel piccolo Cimitero all’interno del territorio dello Stato Vaticano.
Le operazioni si svolgeranno il prossimo 11 luglio, alla presenza dei legali delle parti (oltre che dei familiari di Emanuela Orlandi e dei parenti delle persone seppellite nelle tombe interessate), con l’ausilio tecnico del professor Giovanni Arcudi. Il provvedimento giudiziario prevede una complessa organizzazione di uomini e mezzi (sono coinvolti operai della Fabbrica di San Pietro e altro personale per le operazioni di demolizione e ripristino delle lastre lapidee e per la documentazione delle operazioni.
La decisione - ha spiegato Alessandro Gisotti, portavoce vaticano - giunge dopo una fase di indagini nel corso della quale l’Ufficio del Promotore ha svolto approfondimenti tesi a ricostruire le principali tappe giudiziarie di questo lungo doloroso e complesso caso. «Va ricordato che per ragioni di carattere giuridico l’autorità inquirente vaticana non ha giurisdizione per svolgere indagini sulla scomparsa, avvenuta in Italia, di Emanuela Orlandi; indagini che peraltro sono state condotte dagli inquirenti italiani - sin dalle prime fasi - con scrupolo e rigore professionale. Pertanto, l’iniziativa vaticana riguarda soltanto l’accertamento della eventuale sepoltura del corpo di Emanuela Orlandi nel territorio dello Stato vaticano.»
In ogni caso, le complesse operazioni peritali sono solo la prima fase di una serie di accertamenti già programmati che, dopo l’apertura delle tombe e la repertazione e catalogazione dei resti, porteranno alle perizie per stabilire la datazione dei reperti e per il confronto del DNA.
Il fratello Pietro Orlandi: «Sono contento, finalmente è stata presa una decisione sulla nostra istanza. Grazie al vaticano per l'atenzione e la volontà di fare chiarezza» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero