Il Papa non molla: nuova commissione sul diaconato femminile e le speranze delle donne si riaccendono

Il Papa non molla: nuova commissione sul diaconato femminile e le speranze delle donne si riaccendono
Città del Vaticano – L'incarico stavolta lo ha affidato al cardinale dell'Aquila, Giuseppe Petrocchi, un ottimo mediatore, uno che ha dovuto gestire il post...

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Città del Vaticano – L'incarico stavolta lo ha affidato al cardinale dell'Aquila, Giuseppe Petrocchi, un ottimo mediatore, uno che ha dovuto gestire il post terremoto all'Aquila. Papa Francesco ha deciso di istituire una nuova Commissione di studio sul diaconato femminile, dopo lo stop verificatosi per le troppe opposizioni interne. Di fatto la questione si trascina da anni irrisolta visto che ha incontrato sul cammino problemi di ordine teologico oltre che ostacoli sostanziali da parte dei settori più conservatori della Chiesa. 


Petrocchi assieme al reverendo Denis Dupont Fauville nel ruolo di segretario se ne occuperà assieme ad altri dieci componenti, di cui cinque donne: Catherine Brown Tkacz (Ucraina), Dominic Cerrato (Usa), don Santiago del Cura Elena (Spagna), Caroline Farey (Gran Bretagna), Barbara Hallensleben (Svizzera), don Manfred Hauke (Svizzera), James Keating (Usa), monsignor Angelo Lameri (Italia), Rosalba Manes (Italia) e Anne-Marie Pelletier (Francia). 

Il Papa aveva preannunciato a conclusione del Sinodo sull'Amazzonia la sua intenzione di riconvocare una Commissione di studio sul diaconato femminile, «per continuare a studiare e vedere come esisteva nella Chiesa primitiva il diaconato permanente». 

Quattro anni fa aveva istituito una prima Commissione di Studio per il diaconato delle donne ma «era stato raggiunto un risultato parziale». Francesco ne aveva parlato durante l'incontro con l'Unione internazionale delle superiore generali ammettendo tante difficoltà.

La Women's ordination Conference accoglie con favore l'annuncio della nomina di una nuova commissione vaticana. Stavolta le donne sperano in più coraggio: «le donne sono state protagoniste della storia della nostra fede fin dai tempi dei Vangeli, cosa che ci viene particolarmente ricordata in questa Settimana Santa. Non abbiamo bisogno di dimostrare la nostra sacramentalità. La capacità del nostro corpo di manifestare rivelazioni non è in discussione». 


«Abbiamo sentito le grida del popolo dell'Amazzonia e di tutto il mondo affinché questo ministero fosse restaurato - conclude -. Preghiamo che l'evidenza storica schiacciante delle donne diaconi, e l'urgente necessità dei ministeri ordinati dalle donne, guidi il lavoro di questa commissione per formalizzare un percorso verso l'ordinazione delle donne riconoscendo il lavoro sacramentale che le donne già fanno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero