Papa Francesco e l'allarme lavoro: «in Italia tanti infortuni» poi prega per chi si è suicidato

Papa Francesco e l'allarme lavoro: «in Italia tanti infortuni» poi prega per chi si è suicidato
Città del Vaticano – Il lavoro nero dei braccianti nei campi di pomodori del Salento, i rider che fanno consegne senza alcun tipo di tutela, il lavoro senza...

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Città del Vaticano – Il lavoro nero dei braccianti nei campi di pomodori del Salento, i rider che fanno consegne senza alcun tipo di tutela, il lavoro senza protezioni e sicurezze. E poi le persone che si sono suicidate durante la pandemia perchè schiacciate dal peso di non avere più una occupazione. Mentre Papa Francesco all'udienza del mercoledì parlava ai fedeli, scorrevano nella sua memoria tante storie disperate. 

«Molti giovani, molti padri e molte madri vivono il dramma di non avere un lavoro che permetta loro di vivere serenamente, vivono al giorno. E tante volte la ricerca di esso diventa così drammatica da portarli fino al punto di perdere ogni speranza e desiderio di vita. In questi tempi di pandemia tante persone hanno perso il lavoro lo sappiamo e alcuni, schiacciati da un peso insopportabile, sono arrivati al punto di togliersi la vita. Vorrei oggi ricordare ognuno di loro e le loro famiglie. Facciamo un istante di silenzio ».

 Francesco ha voluto dedicare un pensiero «a tutti i lavoratori del mondo, in modo particolare a quelli che fanno lavori usuranti nelle miniere e in certe fabbriche; a coloro che sono sfruttati con il lavoro in nero; alle vittime del lavoro e abbiamo visto, qui in Italia, ultimamente sono parecchi; ai bambini che sono costretti a lavorare e a quelli, poveretti, che frugano nelle discariche per cercare qualcosa di utile da barattare». 

Lo ha detto proseguendo le catechesi su San Giuseppe, focalizzando oggi sul suo essere falegname, lavoratore. Papa Francesco ha posto l'accento sulla piaga del lavoro nero: «Danno lo stipendio di contrabbando, senza la pensione, senza niente», «oggi c'e' il lavoro nero, e tanto». Sul lavoro minorile: «I bambini, questo e' terribile, nell'eta' del gioco costretti a lavorare come persone adulte». Queste persone vengono private della «dignita', pensiamo a questi fratelli, e questo succede oggi nel mondo», ha sottolineato. 

Il tema è a lui molto caro, tanto che è comparso persino nella omelia pronunciata la notte di Natale a san Pietro e, successivamente, nel discorso rivolto agli ambasciatori dei 183 paesi accreditati in Vaticano.

«Abbiamo dovuto constatare come la pandemia abbia messo a dura prova l’economia mondiale, con gravi ricadute sulle famiglie e sui lavoratori, che vivono situazioni di disagio psicologico, prima ancora che difficoltà economiche (…) In questo quadro, la consapevolezza del valore del lavoro acquista un’importanza ulteriore poiché non esiste sviluppo economico senza il lavoro, né si può pensare che le moderne tecnologie possano rimpiazzare il valore aggiunto procurato dal lavoro umano» ha detto al corpo diplomatico Francesco.


 

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Il Messaggero