Papa Francesco rende omaggio a medici, infermieri, portantini e alle pagine di eroismo scritte col Covid

Papa Francesco rende omaggio a medici, infermieri, portantini e alle pagine di eroismo scritte col Covid
Città del Vaticano – Medici, chirurghi, infermiere, infermieri, portantini: Papa Francesco rende omaggio al personale sanitario per la incredibile e quotidiana opera...

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Città del Vaticano – Medici, chirurghi, infermiere, infermieri, portantini: Papa Francesco rende omaggio al personale sanitario per la incredibile e quotidiana opera “eroica” dimostrata ogni giorno in corsia. All'Angelus sono risuonate parole di gratitudine e la piazza, alla fine, è esplosa in un applauso spontaneo quando sono stati ricordati gli esempi di abnegazione durante il Covid. «Mi diceva un medico che in corsia, un giorno, c'era un paziente di Covid che stava morendo. Quest'uomo chiese di tenergli la mano in quel momento. "Ho bisogno della sua mano”. Ecco l'eroismo del personale sanitario che ha fatto vedere questa eroica sanità al lavoro ogni giorno. Un applauso e un grande grazie per questo» ha detto Papa Francesco ripetendo una frase tratta dalla sua ultima enciclica Fratelli Tutti: nessuno si salva da solo.

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Il tema centrale di questa domenica si è però sviluppata sul concetto del perdono e la difficoltà a perdonare i propri nemici. Francesco si è chiesto se sia davvero possibile arrivare ad amare i propri nemici. «Se dipendesse solo da noi, sarebbe impossibile. Ma ricordiamoci che, quando il Signore chiede qualcosa, vuole donarla. Quando mi dice di amare i nemici, vuole darmi la capacità di farlo. (…) Con lo Spirito di Gesù possiamo rispondere al male con il bene, possiamo amare chi ci fa del male. Così fanno i cristiani. Com’è triste, quando persone e popoli fieri di essere cristiani vedono gli altri come nemici e pensano a farsi guerra!».

 Di conseguenza, ha sintetizzato il Papa, se pensiamo a qualcuno che ci ha fatto del male è umano nutrire sentimenti rancorosi. «Allora, a questo rancore affianchiamo l’immagine di Gesù, mite, durante il suo processo. E poi chiediamo allo Spirito Santo di agire nel nostro cuore. Infine preghiamo per quella persona: pregare per chi ci ha trattato male è la prima cosa per trasformare il male in bene. La Vergine Maria ci aiuti a essere operatori di pace verso tutti, soprattutto verso chi ci è ostile e non ci piace». 

 

 

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Il Messaggero