La Cei ai vescovi: «Con la fine dell'emergenza Covid basta messe su Facebook, solo riti in presenza»

La Cei ai vescovi: «Con la fine dell'emergenza Covid basta messe su Facebook, solo riti in presenza»
Città del Vaticano – Con l'annuncio dell'OMS sulla fine dell'emergenza dovuta al Covid, anche la Chiesa si adegua chiudendo definitivamente l'era...

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Città del Vaticano – Con l'annuncio dell'OMS sulla fine dell'emergenza dovuta al Covid, anche la Chiesa si adegua chiudendo definitivamente l'era delle messe celebrate via Facebook, Youtube e Zoom. Con una lettera indirizzata a tutti i vescovi e da questi già diffusa a tutti i parroci italiani,  la Cei ha annunciato che «tutte le attività ecclesiali, liturgiche, pie devozioni possono tornare ad essere vissute nelle modalità consuete». Le modalità consuete, quindi, da ora in poi, riguardano la necessaria presenza in chiesa dei fedeli. Cadono, anche, gli obblighi dei dispositivi di protezione: ora tutto viene lasciato alla discrezionalità dei vescovi che potranno scegliere se continuare a suggerire l'uso delle mascherine, l'igienizzazione delle mani prima della distribuzione della comunione ai fedeli.  «Riteniamo sia opportuno - scrive la presidenza Cei - che cessino, o quantomeno siano diminuite nel numero, le celebrazioni trasmesse in streaming». 

Covid, In chiesa ritorna il segno della pace. Ma i fedeli preferiscono la prudenza

I vertici dell’episcopato italiano esprimono poi «sentimenti di gratitudine al personale sanitario che con dedizione e mettendo a rischio la propria vita si è preso cura dei numerosi ricoverati a causa del Covid-19». La presidenza della Cei ricorda le «persone che hanno perso la vita, tra cui centinaia di sacerdoti che hanno contratto l’infezione adoperandosi per il proprio ministero». Secondo gli ultimi dati ufficiali, sono oltre 188mila i morti in Italia per il coronavirus. 

I centri di ascolto Caritas hanno aiutato nel 2021 oltre 120 mila stranieri (pari al 55%), i restanti (45% sono italiani)

Già a dicembre era stato dato il via libera al ripristino delle acquasantiere, alla possibilità di tornare a dare la comunione in bocca, alle processioni senza il distanziamento tra i fedeli, e all’ordinaria forma dello scambio del segno della pace ossia con la stretta delle mani.

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Il Messaggero