Messe e Coronavirus, Palazzo Chigi verso il via libera dall'11 maggio. Per ora all'aperto

Città del Vaticano - Nella fase 2 ci sarà la possibilità di celebrare le messe. Il tira e molla con annesso pasticcio diplomatico tra Palazzo Chigi e la Cei...

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Città del Vaticano - Nella fase 2 ci sarà la possibilità di celebrare le messe. Il tira e molla con annesso pasticcio diplomatico tra Palazzo Chigi e la Cei si avvia alla conclusione con un salomonico slittamento. L'11 maggio potrebbero ripartire le messe all'aperto. È questa una delle ipotesi sul tavolo del governo. Le valutazioni sono in corso ma l'ipotesi è piuttosto concreta. Naturalmente sono allo studio anche altri dispositivi come l'obbligatorietà per le parrocchie di controllare le distanze dei fedeli tra i banchi, il divieto di dare la comunione in bocca, di avere le acquasantiere piene, di scambiarsi il segno della pace. 


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Intanto, dopo l'intervento fatto da Papa Francesco stamattina alla messa di Santa Marta dove - in sintesi - ha chiesto ai cattolici di ubbidire alle disposizioni governative e usare tanta prudenza, la Cei spiega che le parole del Papa non implicano due linee diverse.
«Sarebbe grave se all'interno della Chiesa, pur con sensibilità diverse, fossimo con Papa Francesco su due linee diverse», ha detto il sottosegretario, don Ivan Maffeis, in un'intervista a Tv2000.

«Con il governo in queste settimane – ha spiegato don Maffeis - c'è stata una collaborazione continuativa, cordiale e fruttuosa che ha portato ad affrontare insieme una pandemia che ha colto tutti di sorpresa. Eravamo tutti spiazzati da quello che stava succedendo, oggi ne siamo molto più consapevoli. Il rapporto con il governo ha conosciuto dei momenti di tensione soprattutto negli ultimi giorni che ha portato a una nota dai toni molto duri come quella che come Cei abbiamo pubblicato domenica sera. Credo che in un rapporto, se è vero, ci siano momenti in cui si può e si deve alzare la voce, senza che questo diventi lo stile. Ma ieri e oggi sono state due giornate di confronto autentico sia con il Ministero che con la Presidenza del Consiglio».

Intanto da lunedì (4 maggio) sarà possibile celebrare i funerali (con un massimo di 15 persone). «Ovviamente è un primo passo. Non la risolviamo con il passaggio di lunedì ma pensiamo a quante persone siano state ferite dalla morte di famigliari senza poterli salutare. Lunedì torniamo a riappropriarci di un segno importante per noi credenti».

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Il Messaggero