Cardinale contro l'irruzione della polizia alla messa di un prete, il caso di Cremona fa discutere

Cardinale contro l'irruzione della polizia alla messa di un prete, il caso di Cremona fa discutere
Città del Vaticano - Era accaduto agli inizi del lockdown alle porte di Roma, in una parrocchia di Cerveteri, quando un vigile urbano aveva fatto irruzione durante la messa...

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Città del Vaticano - Era accaduto agli inizi del lockdown alle porte di Roma, in una parrocchia di Cerveteri, quando un vigile urbano aveva fatto irruzione durante la messa per chiedere al parroco di fare sgombrare quella manciata di persone che si trovavano sul sagrato ben distanziate e con mascherina ad ascoltare il rito tramite gli altoparlanti. La stessa cosa è successa anche vicino a Cremona due giorni fa.


A fare irruzione ancora una volta le forze dell'ordine per intimare al parroco mentre era all'altare di smettere la celebrazione perchè troppo affollata. In un video si vede il parroco che spiega che si tratta solo di 13 persone, con le mascherine e ben distanziate perchè la chiesa è grande e lo permette.

Questo episodio ha sollevato la reazione indignata del cardinale Angelo Becciu che attraverso Twitter ha manifestato tutta la sua contrarietà all'interruzione della messa da parte delle forze dell'ordine: «A un sacerdote esterrefatto per quanto accaduto a un confratello nella diocesi di Cremona ho detto: deve essere difeso il principio che a nessuna autorità è consentito di interrompere la messa. Se il celebrante è reo di qualche infrazione sia ripreso dopo, non durante!» ha scritto Becciu sul suo profilo. 




I militari rivolgendosi al parroco cremonese hanno spiegato che si trattava di una violazione del DPCM in materia di emergenza sanitaria stilando un verbale da 280 euro.

A rendere ancora più paradossale l'episodio è che mentre un cardinale si erge a difesa del diritto del sacerdote a dire messa, il vescovo di Cremona con un comunicato ha preso le distanze dal parroco di Gallignano affermando che il comportamento del prete era in palese contraddizione con le norme civili e le indicazioni canoniche. Facendo riferimento alle disposizioni della Cei ai vescovi e ai sacerdoti a uniformarsi agli indirizzi del governo per evitare i contagi.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero