Città del Vaticano – Per la prima volta dall'inizio della pandemia Papa Francesco alla messa del mattino ha parlato compiutamente della paura, l'emozione...
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«In questi giorni c'è tanta sofferenza e c'è tanta paura. Penso alla paura degli anziani che sono soli nelle case di riposo, negli ospedali o a casa loro: non sanno cosa accadrebbe. Poi c'è la paura dei lavoratori senza lavoro fisso che ora pensano a come dare da mangiare ai propri figli e vedono avanzare la fame, penso alla paura di tanti servitori sociali che in questo momento aiutano ad andare avanti la società e possono prendere la malattia».
Francesco ha fatto una pausa poi di seguito ha continuato a delineare le angosce collettive e, forse, anche quella personale: «La paura, anzi le paure in ognuno di noi - ognuno sa quale sia la propria. Preghiamo allora il Signore che ci aiuti ad avere fiducia e a tollerare e vincere le paure».
Nella predica, invece, si è concentrato sugli idoli che sviano l'uomo dal sentiero di comunione con Dio. Il denaro, la carriera, il potere. Poi ha fatto una domanda: «Chiediamoci: quali sono i miei idoli? La domanda che vorrei fare a tutti è questa perchè ognuno ha i propri. Quali sono i miei idoli e dove li nascondo?».
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Il Messaggero