Città del Vaticano – Papa Francesco chiede ai cattolici una preghiera speciale per il presidente del Consiglio Conte, per i ministri del suo governo e per i...
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Coronavirus, il cardinale Ravasi: «Il timore genera impegno, sapremo uscirne migliori»
Durante l'omelia il Papa, prendendo spunto dal brano di Lazzaro, denuncia la troppa indifferenza anche se circolano tante informazioni sui drammi vicini e lontani. «Non riusciamo a commuoverci del dramma degli altri (...) è il dramma dell'informazione che non scende al cuore. Questo succede anche a noi. Conosciamo tante situazioni perchè le abbiamo viste nei tg oppure sui giornali. Conosciamo, per esempio, quanti bambini non hanno le medicine necessarie o quanti non possono andare a scuola. Queste informazioni però non scendono nel nostro cuore e c'è un distacco (..) è l'abisso della indifferenza».
«Quanto sono andato a Lampedusa mi è venuto da dire che esiste la globalizzazione della indifferenza. Noi a Roma siamo preoccupati per i negozi che sono chiusi, siamo preoccupati per fare la passeggiata, per le cose proprie e dimentichiamo i bambini affamati, la povera gente che è nei confini dei paesi cercando la libertà, migranti forzati che fuggono dalla fame e dalla guerra e solo trovano un muro. Un muro fatto di ferro, un filo spinato, che non li lascia passare. Sappiamo che esiste questo dramma ma ancora non basta. Viviamo nella indifferenza. Il nostro dramma è di essere bene informati ma non sentire la realtà altrui. E questo è l'abisso della indifferenza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero