Il dibattito sulla riapertura delle messe è terreno di polemiche feroci anche in Francia. Tanto che un gruppo di 67 parlamentari ha firmato un documento - pubblicandolo su...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Per ragioni sanitarie siamo rientrati in un periodo di restrizioni considerevoli delle libertà (...) Il presidente della Repubblica ha annunciato che fino all'11 di maggio ci saranno ancora restrizioni e poi vi sarà una riconquista progressiva delle libertà (...) In questo quadro il governo ha fatto delle scelte con un ordine di priorità che diviene un ordine di importanza. Ma i cittadini francesi che praticano una religione non capiscono questo ordine di importanza» scrivono.
I deputati spiegano che probabilmente «l'ignoranza dei dirigenti sulle pratiche religiose ha portato a indicare che i luoghi di culto possono restare aperti ma che i riti non possono essere celebrati». Che le cerimonie non sono interdette ma solo gli assembramenti. E' così, in questa incertezza, la polizia è entrata armata nella chiesa di Sant'Andrea a Parigi mentre si stava celebrando una messa senza un assembramento di persone sollevando un putiferio.
«I cittadini francesi che praticano una religione non sono dei cittadini di classe B che valgono meno che dei consumatori autorizzatia frequntare i loro negozi preferiti». I parlamentari (primo firmatario Marc Le Fur, vice presidente dell'Assemblea Nazionale) proseguono mettendo in chiaro che l'appello al governo è grave e serve a riportare in luce «questione della libertà religiosa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero