Trovato l'accordo tra Cina e Vaticano sul vescovo di Hong Kong, scelto un «falco filo cinese»

Trovato l'accordo tra Cina e Vaticano sul vescovo di Hong Kong, scelto un «falco filo cinese»
Città del Vaticano - Entro le prossime due settimane sarà annunciato il nome del nuovo vescovo di Hong Kong. Una nomina considerata chiave per il futuro delle...

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Città del Vaticano - Entro le prossime due settimane sarà annunciato il nome del nuovo vescovo di Hong Kong. Una nomina considerata chiave per il futuro delle relazioni tra il Vaticano e la Cina. Secondo quanto riferisce l'agenzia Catholic News Agency, il vescovo prescelto sarebbe Peter Choy Wai-man, da molti giudicato gradito al governo cinese tanto da essere definito - nell'ex colonia britannica - «un falco filo Pechino», secondo quanto riportato da alcuni media. 


La nomina non mancherà di fare discutere e sollevare scontento tra quei cattolici cinesi che vivono ad Hong Kong e che in questi mesi hanno partecipato alle manifestazioni pro-democrazia degli ultimi mesi. Papa Francesco a proposito di queste proteste, tornando dal viaggio in Giappone, aveva minimizzato la loro portata e le aveva paragonate ai moti francesi dei Gilet Gialli («Non solo Hong Kong, anche altri paesi hanno problemi»). Un tema, quello di Hong Kong che per il Vaticano si sta rivelando piuttosto scottante poiché potrebbe avere riflessi con l'accordo siglato con la Cina due anni fa per la nomina dei vescovi e la normalizzazione delle due Chiese, quella controllata dal governo comunista e quella 'clandestina' e fedele a Roma. Con l'agreement questa dicotomia dovrebbe in futuro attenuarsi fino a scomparire del tutto anche se, al momento, il cammino sembra tutto in salita. 

L'annuncio della nomina arriva all'indomani del primo incontro tra il ministro degli esteri cinese e quello vaticano, avvenuto a Monaco la scorsa settimana, a margine del summit sulla sicurezza. La chiesa cattolica di Hong Kong e' rimasta di fatto priva di una guida dal gennaio 2019, dopo la scomparsa del precedente vescovo Michael Yeung Ming-cheung.














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Il Messaggero