Città del Vaticano – Sgarbo del Papa a Matteo Salvini. Difficile non notare che quando era al ministero dell'Interno il leader leghista il pontefice non ha mai...
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Le fonti ufficiali del Vaticano non fanno trapelare nulla ma non è difficile immaginare che al centro del colloquio ci sia il tema che più sta a cuore al Papa: quello dei migranti e dei corridoi umanitari. Ne aveva parlato la stessa Lamorgese con il segretario di Stato, Parolin e il presidente dei Vescovi, Bassetti tre giorni fa durante la cerimonia per l'anniversario dei Patti Lateranensi. E anche al Senato, un mese fa, durante un incontro con Bassetti organizzato dal giornalista Piero Schiavazzi.
Accogliere e proteggere chi è in pericolo, aveva ripetuto Bassetti, è un dovere cui non possiamo sottrarci perché «ogni vita è sacra e va salvata senza se e senza ma». Poi aveva affermato che occorreva integrare per evitare che gli immigrati «fossero sospinti verso la marginalità e l’irregolarità». Dopo le chiusure decise da Salvini decine di migliaia di persone straniere diventano facile preda dello sfruttamento e della criminalità perchè non sanno dove andare. Il cardinale Gualtiero Bassetti aveva anche sottolineato la «necessità di ridare al nostro Paese un sistema di accoglienza integrato e diffuso, adeguato alle sfide che abbiamo davanti», perché «non devono esistere parcheggi o ghetti».
Per il cardinale «il problema oggi non è il numero dei migranti ma la «cattiva accoglienza» quella che fornisce, se va bene, un tetto e del cibo «senza invece favorire l’incontro con il territorio e prevedere qualche forma di integrazione»: una «accoglienza povera» che emargina l’immigrato e «alimenta la paura e l’ostilità da parte di molti cittadini italiani». Invece il «vero problema», aveva spiegato, è la presenza nel nostro Paese di 600-700mila persone senza titolo di soggiorno o con un permesso scaduto.
Nel frattempo il ministero dell'Interno ha deciso di aumentare i rimborsi alle strutture di accoglienza per ogni migrante ospitato. Si tratta di una misura presa in risposta a un allarme lanciato dai prefetti, che hanno denunciato un sistema vicino al collasso. Dopo il taglio dei rimborsi la cifra è passata da 35 euro a una fascia tra i 19 e i 26 euro tanto che i bandi di gara per i servizi ai richiedenti asilo sono andati quasi tutti deserti, in quanto aziende, associazioni e cooperative non partecipavano, sapendo di non poter offrire la prestazione richiesta a quel budget.
La ministra dell'Interno Lamorgese ha quindi inviato una circolare a tutti i prefetti, aprendo alla possibilità di aumentare la cifra del 10%, circa 2-3 euro per persona ed è ancora lontano dai 35 euro di un tempo. In altre parole, il minimo indispensabile per spingere le ditte che forniscono i servizi a ripresentarsi nei bandi, facendo ripartire i progetti di accoglienza e integrazione. Al momento le persone che si trovano nei centri di accoglienza sono circa 89mila: con i provvedimenti varati da Salvini stava diventando impossibile concedere loro i servizi indispensabili previsti dal sistema, denunciano i prefetti.
La circolare ai prefetti recita: "La mancata presentazione di offerte a un bando di gara è una situazione talmente limite che legittima il ricorso alla procedura negoziata senza bando, istituto cui è possibile ricorrere solo nei casi tassativi previsti dalla norma". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero