Giubileo, il Papa parla dei tanti cantieri aperti a Roma e dedica una riflessione al mercato del lavoro

Giubileo, il Papa parla dei tanti cantieri aperti a Roma e dedica una riflessione al mercato del lavoro
Il Giubileo si avvicina e i cantieri danno filo da torcere ai romani. Anche il Papa, con toni diplomatici, ne valuta i contorni, sottolineando che ovunque ci sono lavori...

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Il Giubileo si avvicina e i cantieri danno filo da torcere ai romani. Anche il Papa, con toni diplomatici, ne valuta i contorni, sottolineando che ovunque ci sono lavori aperti. In un messaggio al convegno delle Acli di Roma dedicato al lavoro, il Papa scrive: «Mi è venuta in mente un'immagine, quella di un grande cantiere: ce ne sono tanti in questo momento a Roma!». E ha aggiunto: «È un'immagine che rivela due aspetti contrastanti: da una parte un cantiere, quando non c'è chi vi lavora, offre a chi guarda un senso di vuoto; dall'altra, quando è attivo, mostra la corsa febbrile di tante persone coinvolte». 

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Attorno al Vaticano il traffico è stato deviato e i lavori da mesi, davanti a Castel Sant'Angelo, sono causa di problemi per i romani. In diverse occasioni l'argomento dei disagi è stato affrontato dai funzionari vaticani nelle riunioni con il Comune e con il Governo.

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Nel messaggio alle Acli Papa Francesco si concentra poi sul tema del lavoro. Lavoro che manca, lavoro che schiaccia, lavoro che trasforma. In alcuni casi vi è una «pressione costante, ritmi forzati, stress che provoca ansia, spazio relazionale sempre più sacrificato in nome del profitto a tutti i costi. È il lavoro mercificato, che cresce nel nostro contesto, dominato da un mercato che per essere competitivo si fa sempre più accelerato e complesso». Per non parlare di «alcune prospettive cupe in agguato: quella dell'illegalità, via di fuga dalla responsabilità verso il lavoro in nero, che poi finisce per rendere la coscienza dello stesso colore; quella di un lavoro disumanizzato, dove le moderne tecnologie, come l'intelligenza artificiale e la robotica, minacciano di sostituire la presenza dell'uomo; quella, infine, sempre più scandalosa e preoccupante, della mancanza di sicurezza sul lavoro, effetto della corsa febbrile a produrre di più ad ogni costo». Il Papa ha infatti ricordato: «Quante vittime ci sono ancora sul posto di lavoro!». 

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Il Messaggero