Attentato Vienna, Cei condanna il terrorismo e rassicura i «fratelli islamici» della collaborazione interreligiosa

il vice presidente della Cei Meini
Città del Vaticano - I vescovi condannano gli attentati terroristici in Francia e in Austria rassicurando anche i tanti «fratelli...

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Città del Vaticano - I vescovi condannano gli attentati terroristici in Francia e in Austria rassicurando anche i tanti «fratelli islamici provati da quanto avvenuto» sul fatto che la collaborazione interreligiosa non verrà meno: «Condanniamo fermamente la cultura dell’odio e del fondamentalismo che usa l’alibi religioso per corrodere con la violenza il tessuto della società, anche attraverso l’anticristianesimo e l’antisemitismo. Siamo certi che l’odio di pochi non disperderà il tesoro prezioso di collaborazione fraterna, costituito da una grande maggioranza di persone di diverse religioni. Come testimoniato dai tanti fratelli islamici, provati da quanto avvenuto in Francia e in Austria».

Il consiglio permanente della Cei si è aperto con un discorso tenuto dal vice presidente Meini al posto del cardinale Bassetti ricoverato per una polmonite bilaterale a Perugia.  

Meini ha aggiunto: «Nizza, Lione e Vienna: in questi giorni si è tornati a rivivere il dramma della ferocia e della crudeltà di chi cerca di minare alle fondamenta la nostra appartenenza e la nostra fede. Una recrudescenza di brutalità che serpeggia anche all’interno del resto d’Europa e che non possiamo ignorare: né come comunità cattolica, né come cittadini di una democrazia. Esprimiamo dolore e vicinanza alle vittime degli attentati, alle loro famiglie, ai Pastori, ai fedeli, ai popoli francese e austriaco».

La linea di azione di Papa Francesco per sconfiggere il terrorismo è contenuta e spiegata nella dichiarazione di fratellanza firmata con l'Imam di Al Azhar ad Abu Dhabi l'anno scorso. A suo parere occorre tenere ben distinte le caratteristiche positive dell'Islam, che considera una religione di pace, con la strumentalizzazione politica della religione che ha portato alla nascita delle correnti islamiste e terroriste. L'anno scorso, visitando Napoli, chiarì ulteriormente il concetto: «con i musulmani siamo chiamati a considerarli partner per costruire una convivenza pacifica, anche quando si verificano episodi sconvolgenti ad opera di gruppi fanatici nemici del dialogo, come la tragedia della scorsa Pasqua nello Sri Lanka».

 

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Il Messaggero