Clima, scarsità idrica minaccia il futuro del pianeta, «l'acqua è già motivo di guerra», l'allarme di Papa Francesco

Clima, scarsità idrica minaccia il futuro del pianeta, «l'acqua è già motivo di guerra», l'allarme di Papa Francesco
Non c'è solo il rischio della bomba atomica, all'orizzonte il Papa intravede avanzare un altro potenziale conflitto mondiale, stavolta relativo al controllo...

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Non c'è solo il rischio della bomba atomica, all'orizzonte il Papa intravede avanzare un altro potenziale conflitto mondiale, stavolta relativo al controllo dell'oro blu, la risorsa più preziosa sulla terra: l'acqua. Un elemento che è destinato a trasformarsi, nel giro di un decennio, a causa dei mutamenti climatici, in un'arma di guerra. Sono anni che Francesco – autore della prima enciclica green Laudato Si - martella ciclicamente su questo punto, chiedendo alla comunità internazionale di concentrare gli sforzi per evitare l'inevitabile. Stamattina all'udienza del mercoledì, alla fine della catechesi ha rinnovato l'appello facendo riferimento alla seconda Conferenza dell'acqua in corso alle Nazioni Unite. «Prego per il buon esito dei lavori e auspico che l'importante evento possa accelerare le iniziative in favore di quanti soffrono la scarsità di acqua, di questo bene primario. L'acqua non può essere oggetto sprechi o di abusi, o motivo di guerre, ma va preservata a beneficio nostro e delle generazioni future». 

 

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Un allarme, quello del Papa, che va di pari passo ai rapporti delle Nazioni Unite, della Banca Mondiale e persino della Cia sul fatto che il 47% della popolazione ormai vive già in forte stress idrico e che entro il 2030 il cosiddetto water grabbing – l'accaparramento squilibrato di acque comuni - sia destinato a fare esplodere ulteriori micro conflitti oltre ai già 500 contenziosi esistenti. Un orizzonte denso di nubi.

Papa Francesco anche durante il viaggio che fece in Giappone, alcuni anni fa, volle affrontare in modo compiuto questo tema con l'imperatore Naruhito, ambientalista e pacifista convinto insistendo, sia nei discorsi pubblici che privati, sulla questione idrica. «Lo spirito dell’enciclica Laudato si’, l’amore per la natura, così tipico delle culture asiatiche, dovrebbe esprimersi in una preoccupazione intelligente e anticipatrice per la protezione della terra, nostra casa comune».

 

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Nella enciclica verde la Chiesa chiede l’accesso all’acqua potabile e sicura, come un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, per tutti, perché determina la «sopravvivenza delle persone, e per que­sto è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani. Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità».

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Le Nazioni Unite calcolano che quasi due miliardi di persone non hanno accesso ad acqua potabile sicura, mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili. Con il cambiamento climatico la scarsità di acqua diventerà endemica, mentre l’uso di acqua aumenta a livello globale di circa l’1% ogni anno (negli ultimi 40 anni).

 

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Il Messaggero