Virus, il patto con i Nas contro i furbetti del vaccino che prendevano i residui

Virus, il patto con i Nas contro i furbetti del vaccino che prendevano i residui
PERUGIA Si muovono i Nas su tutto il mondo che riguarda il Coronavirus. E con grande attenzione sulla case di riposo con una serie di controlli periodici che analizzano tutto...

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PERUGIA Si muovono i Nas su tutto il mondo che riguarda il Coronavirus. E con grande attenzione sulla case di riposo con una serie di controlli periodici che analizzano tutto quello che è legato all’emergenza. La partita delle case di riposo è delicatissima. Soprattutto perché sono, nella seconda ondata che ha colpito l’Umbria, fonte di focolai che in alcuni casi è difficile riuscire a contenere in tempi brevi.


Proprio per questo i Nas, qualche settimana fa, sono andati a verificare il rispetto delle normative anti Covid-19. E in un panorama di rispetto delle regole c’è chi ha preferito infischiandosene. Così gli uomini diretto dal tenente colonnello Giuseppe Schienalunga hanno faticato a credere ai proprio occhi quando sono entrati nella residenza per anziani autosufficienti (residenza servita) e non hanno trovato neanche un pezzo di carta sul piano di prevenzione Covid-19. È scattata la multa(quella che va tra i 400 e i mille euro come prevedono i vari decreti legati alla pandemia) e c’è stata anche la segnalazione prima al Comune di riferimento come ente che ha autorizzato la struttura nella gestione dell’attività e anche alla Asl.
Se qualche settimana fa è il risultato dei controlli è stato questo, quelli dei giorni scorsi hanno dato un esito negativo su una decina di attività controllate dai carabinieri del Nucleo tutela della Salute. I Nas hanno condotto una campagna nazionale di verifiche, in concomitanza con il periodo di tutte le festività natalizie che ha portato all’ispezione di 1.848 strutture sanitarie e socio-assistenziali, quali Residenze Sanitarie Assistite e di lungodegenza, case di riposo, comunità alloggio, rilevando irregolarità presso 281 di esse, pari al 15% degli obiettivi ispezionati. Insomma, la situazione dell’Umbria è sotto controllo.
FOCUS VACCINI
Il Nas se da una parte guarda la situazione delle case di riposo, dall’altra è impegnato per l’operazione vaccini. Il caso dell’ospedale di Baggiovara (Modena)delle dosi non utilizzate per vaccinare i colleghi, poi somministrate ai parenti, è un caso più unico che raro. Ma i militari del Nucleo tutela della salute anche in Umbria si muovono negli ambienti ospedalieri dove ogni giorni vengono somministrati i vaccini. E c’è stata una particolare attenzione, allo smaltimento delle fiale e delle siringhe. Durante i primi giorni di inoculazione, da quello che filtra, addirittura, proprio su indicazione del Nas, i resti delle vaccinazioni venivano frantumate. 
Naturalmente poi si è scelta una linea di smaltimento meno complessa, ma comunque vengono seguite linee guida molto rigide sempre sotto l’attenzione dei militari di camice bianco e stellette per evitare cattivi pensieri da parte di chi cerca di fare affari sporchi con il vaccino e magari possa andare a dare uno sguardo lì dove transitano quel tipo di rifiuti ospedalieri. Ecco perché la di là di quello che è successo a Modena dove si sono mossi i carabinieri del Nas di Parma per accertare effettivamente i fatti, c’è grande attenzione sull’intera gestione della filiera della somministrazione dei vaccini.

A proposito, il dato a ieri sera indicava l’Umbria con un incide di vaccinazione del 62,5%. Su 9.835 dosi ne sono state somministrate 6.142.

 

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Il Messaggero