PERUGIA Chi maliziosamente aveva preconizzato un’invasione veneta è stato smentito. Una conferma e tre nuovi ingressi tra i nuovi commissari delle aziende regionali...
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All’Azienda ospedaliera di Terni, arriva invece Pasquale Chiarelli, il più giovane tra i nuovi manager: nato a Taranto 46 anni fa, Chiarelli è stato direttore dell’unità operativa complessa Pianificazione controllo di gestione dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico “Casa del sollievo della sofferenza”, Opera San Pio da Pietrelcina. Vanta esperienze anche come responsabile Affari generali e convenzioni all’Azienda ospedaliera istituti clinici di perfezionamento di Milano, ed è docente alla Lum Jean Monnet di Bari. Prende il posto di Andrea Casciari. La conferma riguarda Massimo De Fino che, insediatosi a inizio gennaio, rimane alla guida della Asl Umbria 2 (Foligno-Spoleto-Terni). Le nomine sono state ufficializzate dopo un pomeriggio di colloqui e confronti nella giunta regionale e acquisito il parere positivo del rettore dell’Università degli studi, Maurizio Oliviero, per quanto attiene le nomine delle due aziende ospedaliere-universitarie. Profili di alta competenza ed esperienza individuati tra decine di candidati; un nutrito novero di nomi che, a differenza di quanto accaduto a dicembre, dicono che l’Umbria è tornata attrattiva per i grandi manager della sanità. Un appeal cui ha contribuito anche il modo con cui il sistema sanitario umbro ha risposto all’emergenza Covid-19, col virus che sta scomparendo dal territorio (14 i positivi attivi). I quattro commissari, che resteranno in carica fino al 30 giugno 2021, saranno presentanti oggi alle 12 in video conferenza dalla governatrice Donatella Tesei, alla presenza del rettore Oliviero, del direttore Claudio Dario e dell’assessore Luca Coletto. Quest’ultimo ha intanto annunciato altri 2.500 test-campione, su chiamata telefonica, per la seconda fase dell’indagine sulla sieroprevalenza dell’infezione da SARS-CoV2. Lo studio, promosso da Ministero della Salute e Istat, riparte da oggi con la collaborazione della Croce Rossa Italiana, interessando circa 1.400 soggetti residenti nel territorio della Usl Umbria 1, 1.100 della Usl Umbria 2. Nella prima fase, sono stati fatti 2.039 prelievi dai quali sono emersi 20 casi “sospetti” risultati poi negativi al tampone. Si tratta di soggetti entrati in contatto col virus ma che non avevano l’infezione in atto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero