PERUGIA - “Potenziamento delle rete ospedaliera”. Sta dentro queste poche parole la guerra al Covid-19 combattuta negli ospedali umbri. Un piano che vale la bellezza...
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I POSTI LETTO
La madre di tutte le battaglie è stata la terapia intensiva. L’Umbria s’è presentata di fronte al Covid-19 con una dotazione di 69 posti letto di Rianimazione: pochini. La provincia di Verona (930mila abitanti) ne aveva circa venticinque in più. Il piano da “prima linea” messo in campo dalla Regione ha portato ad attivare 104 posti letto di terapia intensiva, con la possibilità di salire a 119 ed il traguardo fissato a quota 127, cioè al doppio del numero di partenza.
Sono sostanzialmente raddoppiati i posti letto nei reparti di pneumologia: dai 63 di partenza a 114 con il traguardo fissato a 126. E per le Malattie infettive si è arrivati fino a 108, con il reparto Covid da 46 posti nell’ospedale di Pantalla decisivo nella fase di emergenza.
I COSTI
Nel piano pesa, tantissimo, l’adeguamento delle strutture di Pronto soccorso: circa 15 milioni in tutto. Perugia, Foligno e Terni fanno la parte del leone: 3 milioni al Santa Maria della Misericordia tra Pronto soccorso (2 milioni e mezzo) e sede operativa del 118; oltre 4 milioni all’ospedale di Foligno e 2 milioni per Terni tra pre-triage, aree di attesa, ambulatori e radiologia dedicata. Due milioni e 700mila euro sono destinati all’ospedale di Orvieto. Poi ancora: un milione e mezzo a Città di Castello, oltre un milione a Branca e 600mila euro per Spoleto.
E c’è il conto delle terapie intensive e semi-intensive: qui la fetta più grande tocca all’ospedale di Terni con 4 milioni e 700mila euro per un totale di 27 posti letto, quasi 2 milioni a Perugia, circa un milione e mezzo per Città di Castello, 700 mila euro ciascuno per Foligno e per Orvieto e mezzo milione per Spoleto.
La Regione prevede anche di acquistare 2 ambulanze da 100mila euro ciascuna per soccorso avanzato provvisto con strumentazione per telemedicina assegnate ai due ospedali più grandi: Perugia e Terni. Confermata anche la realizzazione dell’ospedale da campo finanziato con il contributo di tre milioni di euro dalla Banca d’Italia: sarà collaudato nei prossimi mesi, quando saranno completate le procedure di fornitura, al centro fiere di Bastia. E ieri è arrivato il via libera all’unanimità da parte del consiglio regionale «per il potenziamento dell’ospedale di Pantalla».
L’OPPOSIZIONE
Critico il capogruppo Pd Tommaso Bori: «Questo è il primo di una serie di atti che dovranno arrivare in Aula, ora dovrà essere adeguato il personale della sanità regionale, oggi sotto organico. Ogni piano, però, deve essere partecipato questo non è stato né condiviso né partecipato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero