Violenze sulla giovane moglie di fronte ai figli: A processo 39enne ternano

Violenze sulla giovane moglie di fronte ai figli: A processo 39enne ternano
TERNI - Sarà processato col rito abbreviato il ternano di 39 anni rinviato a giudizio per una serie di episodi violenti nei confronti della moglie consumati di fronte ai...

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TERNI - Sarà processato col rito abbreviato il ternano di 39 anni rinviato a giudizio per una serie di episodi violenti nei confronti della moglie consumati di fronte ai figli minori della coppia.

In un’occasione la 35enne ternana fu salvata da uno dei bambini che, terrorizzato, chiamò il 112 chiedendo l’intervento dei carabinieri per salvare la mamma.

Era il 18 aprile 2021. Da quel giorno in poi per la donna una lunga serie di  violenze, quasi tutte consumate di fronte ai figli minori. Un’escalation che, il 16 gennaio scorso, costringerà la giovane mamma ternana a ricorrere alle cure dell’ospedale per un trauma contusivo al volto causato dal pugno sferrato dal marito.

A porre fine a quello che nelle carte appare come un autentico calvario fu il gip, Simora Tordelli. Che, su richiesta del pm, Marco Stramaglia, dispose per l’uomo l’allontanamento dalla casa di famiglia e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie, a partire dal posto di lavoro.

Ieri la prima udienza di fronte al gup, Barbara Di Giovannantonio, che ha accolto la richiesta di rito abbreviato del legale del 39enne. La vittima, assistita dall’avvocato Giacomo Marini, si è costituita parte civile.

Respinta dal giudice l’istanza del legale di far ascoltare i due minori: “Un fatto grave - dice Marini - in quanto impedisce una raccolta delle prove più efficace”.

In aula si torna il 30 giugno, quando il giudice ascolterà il calvario della giovane mamma. Che, in un’intervista al Messaggero, lanciò un appello accorato alle donne: “Ho cercato di salvare il nostro rapporto sperando che lui cambiasse ma le persone non cambiano. A chi è vittima di violenza dico di denunciare, di non aspettare come ho fatto io. Ci ho messo tutta la buona volontà ma non è servito a niente. Pensavo che non sarei mai uscita da quella situazione. Quando ci si libera dalle violenze è come se si nascesse una seconda volta”.

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Il Messaggero