Violenza sessuale su due bimbe di 9 anni a Perugia, il vigilante ottantenne: «Solo affetto». Chiesto maxi risarcimento

La procura della Repubblica di Perugia
PERUGIA - Centomila euro di risarcimento. Cinquanta per ognuna delle due bimbe di nove anni che lo accusano di violenza sessuale aggravata. È la richiesta avanzata...

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PERUGIA - Centomila euro di risarcimento. Cinquanta per ognuna delle due bimbe di nove anni che lo accusano di violenza sessuale aggravata. È la richiesta avanzata come parti civili dagli avvocati Marco Piazzai e Daniele Fantini che assistono le famiglie delle due piccole che hanno raccontato di abusi subiti durante le pause pranzo a scuola dall'ottantenne che nel loro istituto svolgeva attività di vigilanza. Ieri il giudice Natalia Giubilei ha ammesso la loro costituzione e anche il rito abbreviato condizionato all'escussione di due testimoni (una bidella e un ausiliario di un'associazione di volontariato) chiesto dall'avvocato Teresa Giurgola, che difende l'imputato.

All'uomo il sostituto procuratore Franco Bettini contesta il «toccamento delle parti intime e delle cosce», i «baci in bocca» e i «massaggi sulle spalle e sulla schiena» delle due bambine, parlando di «violenza e abuso di autorità» da parte dell’uomo che con «mosse repentine» avrebbe «approfittato del contesto di gioco durante la pausa pranzo nella scuola». Il pm poi parla di «più atti esecutivi del medesimo disegno criminoso e con più azioni», quindi di più episodi. Che nonostante la giovane età hanno messo in allarme le bimbe e le hanno convinte della necessità di avvisare mamma e papà: da qui la denuncia, le indagini fino alla richiesta di rinvio a giudizio.
L'ottantenne, invece, che è stato allontanato dalla scuola dopo la denuncia, ha sempre sostenuto si sia trattato solo di atteggiamenti affettuosi nei confronti dei piccoli che era stato chiamato a vigilare. Sottolineando poi le divergenti versioni tra la denuncia dopo i fatti avvenuti a marzo e i racconti che le due bambine hanno fatto davanti al gip Piercarlo Frabotta questa estate, nel corso dell'incidente probatorio. Tesi, quelle di accusa e difesa, che torneranno in aula per il processo il prossimo 20 febbraio.

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Il Messaggero