Violentò una bambina di sei anni in un camping del Trasimeno: pedofilo chiede la perizia

Il tribunale penale di via XIV Settembre
L'avvocato Stefano Migliorelli che difende l’animatore 33enne marchigiano arrestato con l'accusa di aver molestato sessualmente una bimba di sei anni in un campeggio...

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L'avvocato Stefano Migliorelli che difende l’animatore 33enne marchigiano arrestato con l'accusa di aver molestato sessualmente una bimba di sei anni in un campeggio del Trasimeno chiede che il suo cliente venga sottoposto a una perizia psichiatrica. Sarebbe la seconda. Tempo fa, infatti, per fatti analoghi che lo avevano portato nelle Marche a incassare una condanna a sei anni di reclusione il tribunale lo aveva fatto visitare e gli specialisti avevano diagnosticato una semi infermità mentale. I fatti avvenuti al Trasimeno sono più recenti e risalgono a Ferragosto quando la famiglia della piccola venne in provincia di Perugia a trascorrere qualche giorno di vacanza. Ieri mattina si è aperto il processo davanti ai giudici del tribunale collegiale (presidente Carla Giangamboni) e oltre all’ammissione delle prove i genitori della bambina si sono costituiti parte civile. Era presente in aula anche l’imputato che attualmente è detenuto nel carcere di Pesaro.

L’uomo è già stato condannato a 6 anni di reclusione per fatti analoghi commessi nelle Marche e dichiarato semi infermo di mente. «Sollecito anche qui la perizia - spiega Migliorelli - l’obiettivo non è certo quello di fargli spuntare uno sconto di pena, se fosse stato quello l’obiettivo avrei chiesto il processo abbreviato». Migliorelli le sta provando tutte per farlo trasferire nella casa di reclusione di Milano Bollate dove è attiva l’Unità trattamento intensificato coordinata dal dottor Paolo Giulini specializzata nella presa in carico degli autori di reati sessuali. «Lì medici potrebbero aiutarlo, quindi salvarlo. Sono sconcertato per il numero di persone che commettono questo tipo di reati - dice il legale - e anche per come si pensi di tenerli in carcere nella consapevolezza che quando escono sono perfino peggiorati». 

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Il Messaggero