Vincenzo Riommi accusato di truffa: cadono tutte le accuse. Prosciolto l'ex assessore regionale

Vincenzo Riommi
Il gup di Spoleto ha prosciolto l’ex assessore alla Sanità Vincenzo Riommi e l’ingegner Nico Valecchi, contro i quali era stato chiesto il rinvio a giudizio...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il gup di Spoleto ha prosciolto l’ex assessore alla Sanità Vincenzo Riommi e l’ingegner Nico Valecchi, contro i quali era stato chiesto il rinvio a giudizio dalla Procura che li accusava dei reati di truffa aggravata e malversazione di erogazioni pubbliche. Stando alla ricostruzione accusatoria i due sono responsabili di aver indotto in errore la Regione Umbria riguardo il possesso di alcuni «requisiti necessari per accedere a un contributo pubblico» concesso nel gennaio 2017 per un importo di 139 mila euro. Ma il giudice Federica Fortunati li ha prosciolti perché «il fatto non sussiste». Mancano, secondo il magistrato, gli elementi per sostenere una ragionevole previsione di condanna. «Con grande scrupolo valutativo ed applicando la nuova regola di garanzia introdotta dalla recente riforma del Codice di procedura penale il giudice per l’udienza preliminare ha prosciolto Vincenzo Riommi da ognuna delle censure elevate a suo carico - spiega il suo legale, l’avvocato Nicola Di Mario -. La complessa attività di indagine non ha acquisito elementi probatori a sostegno delle accuse formulate poiché i finanziamenti erogati dalla Regione dell’Umbria alla società Palazzo Giusti Orfini sono stati ottenuti attraverso modalità lecite e, ciò che più interessa, successivamente utilizzati per finalità del tutto coerenti con quelle previste nel bando pubblico. Infatti, le misure di sostegno accordate all’impresa di cui Vincenzo Riommi rivestiva la qualifica di amministratore sono state correttamente impiegate per lo sviluppo di un brevetto industriale ad alto contenuto innovativo e di specializzazione. Dunque, non essendosi consumata alcuna condotta fraudolenta ovvero di malversazione, le risorse dell’Erario non hanno subito alcun nocumento o pregiudizio economico». Anche il difensore di Valecchi, il penalista Guido Bacino, esprime «soddisfazione per l’esito finale del procedimento che ha visto il proscioglimento del proprio assistito per insussistenza del fatto, così sancendo la piena regolarità di tutto quanto posto in essere dagli amministratori della società per il conseguimento dei contributi pubblici».

Per la seconda volta in tredici anni Vincenzo Riommi esce pulito da due vicende giudiziarie in cui era rimasto coinvolto. La prima è del 2010 quando nell’ambito del filone Webred dell’inchiesta Sanitopoli venne indagato dalla Procura di Perugia. Fu proprio a causa di quelle questioni giudiziarie che rassegnò le proprie dimissioni da assessore regionale alla Sanità. Nell’estate 2013 gli stessi pm che lo avevano indagato avanzarono richiesta di archiviazione e le accuse caddero. Questa volta, invece, a Spoleto, la decisione del giudice per l’udienza preliminare che lo ha scagionato gli ha evitato il processo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero