La morte di Gianluca Vialli. Il ricordo di Foti, portiere della Ternana: «Quel gol che mi fece trentacinque anni fa»

TERNI Paolo Foti è scosso dalla notizia della morte di Gianluca Vialli. Così come lo è Francesco Di Vincenzo. Non solo perché l'ex attaccante della...

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TERNI Paolo Foti è scosso dalla notizia della morte di Gianluca Vialli. Così come lo è Francesco Di Vincenzo. Non solo perché l'ex attaccante della Nazionale scomparso ieri è stato un grande del calcio italiano, ma anche perché una volta fu loro avversario. Una volta sola, più di 35 anni fa, quando quell'allora giovane e promettente attaccante affrontò la Ternana, dove loro due militavano. Segnò un gol e si avvicinò anche a Foti dicendogli: «Caro ragazzo, io e te ci rivedremo in serie A». Foti, ternano, allora ventenne, il 25 marzo 1987 era in campo come portiere della Ternana. Era un'amichevole con la Nazionale militare. E Vialli era in azzurro. Una selezione della quale facevano parte anche altri nomi divenuti poi illustri, come Alberigo Evani, Stefano Pioli, Nicola Berti e pure il futuro rossoverde Francesco Dell'Anno. La Ternana, allenata da Mario Facco, era in serie C2. In rossoverde, a proposito di nomi destinati a diventare roboanti, c'era Paolo Di Canio, futuro compagno di squadra proprio di Vialli alla Juventus. Foti, oggi, ricorda quella partita e cita proprio quella frase augurante che Vialli gli sussurrò: «Riuscii a reggere bene nel primo tempo e feci diverse parate, ma dopo una di queste, quando presi una palla destinata sotto il sette, lui mi si avvicinò, mi aiutò a rialzarmi e mi disse che ci saremmo rivisti in serie A».


Foti non giocò mai, in massima serie. Gli mancò la fortuna di trovare un treno giusto. «Però - dice - ci sono arrivato lo stesso, da allenatore dei portieri». L'ultima sua esperienza, infatti, è stata proprio in serie A, lo scorso anno, nello staff di Fabrizio Castori, alla Salernitana. Tornando a quella partita contro Vialli, Foti racconta: «Lo ricordo come un attaccante fortissimo. Si vedeva già allora quello che valeva. La sua carriera, poi ha detto il resto. Oggi l'Italia ha perso un grande calciatore, un eccellente allenatore, ma soprattutto uno che sapeva muoversi nel calcio e sapeva portare avanti progetti importanti. Verrà ricordato, oltre che per il grande attaccante che è stato, anche per le grandi doti umane. Una perdita ancora più pesante, sotto l'aspetto professionale, perché arriva in un mento di stallo che abbiamo nel calcio italiano».

Foti in porta, Di Vincenzo in campo da difensore. «Mi ricordo - dice quest'ultimo - la grande emozione di giocare contro una Nazionale, per di più formata da tanti giovani che già erano in serie A. Ricordo che Vialli era un grandissimo giocatore già allora. Uno voglioso, uno a tutto campo, un uomo squadra straordinario. Se ne va un grande campione, un grande uomo, un grande personaggio. Un campione di quelli di una volta, personaggi dei quali, nel calcio attuale, sentiamo tanto la mancanza».
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Il Messaggero