Continua lo stato di agitazione dei lavoratori di Sangemini e Amerino, che tornano a manifestare davanti alla Prefettura di Terni e sotto il Comune di San Gemini. Le...
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E’ la risposta alla richiesta dell’assemblea dei lavoratori fatta ai sindacati «di intraprendere iniziative di protesta per fare emergere con maggiore forza il dramma sociale che sta vivendo un'intera comunità».
I lavoratori si dicono esausti e denunciano la «totale assenza di un dialogo costruttivo con la proprietà e con i dirigenti dei siti». Il cinque ottobre 2020 il gruppo Ami (Acque minerali d’Italia), proprietario dei siti di Sangemini e Amerino, dovrà depositare presso il Tribunale di Milano il piano concordatario, che i sindacati da tempo avrebbero voluto conoscere ma che la proprietà ancora non svela, lasciando presagire scenari poco rassicuranti. A rischio c'è il futuro di oltre ottanta lavoratori che per ben 18 mesi hanno ricevuto stipendi decurtati, e le loro famiglie. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero