Vertenza Sangemini e Amerino: si torna a manifestare davanti alla Prefettura

Vertenza Sangemini e Amerino: si torna a manifestare davanti alla Prefettura
Continua lo stato di agitazione dei lavoratori di Sangemini e Amerino, che tornano a manifestare davanti alla Prefettura di Terni e sotto il Comune di San Gemini. Le...

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Continua lo stato di agitazione dei lavoratori di Sangemini e Amerino, che tornano a manifestare davanti alla Prefettura di Terni e sotto il Comune di San Gemini. Le rappresentanze sindacali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, hanno infatti organizzato un presidio sotto la Prefettura per giovedì 24 settembre dalle ore 14,30 alle 17, per portare nuovamente all’attenzione delle istituzioni, degli organi di informazione e della cittadinanza, una vertenza che coinvolge quasi un centinaio di lavoratori e rimane strategica per il territorio. «L’auspicio è quello di essere ricevuti dal Prefetto di Terni Emilio Dario Sensi» – spiegano gli organizzatori in una nota congiunta. «Quella di giovedì sarà solo la prima di una serie di iniziative promosse dai sindacati. Abbiamo previsto per il giorno seguente, venerdì 25 settembre, dalle ore 9 alle 11, un secondo presidio di fronte al Comune di San Gemini».

E’ la risposta alla richiesta dell’assemblea dei lavoratori fatta ai sindacati «di intraprendere iniziative di protesta per fare emergere con maggiore forza il dramma sociale che sta vivendo un'intera comunità». 
I lavoratori si dicono esausti e denunciano la «totale assenza di un dialogo costruttivo con la proprietà e con i dirigenti dei siti». Il cinque ottobre 2020 il gruppo Ami (Acque minerali d’Italia), proprietario dei siti di Sangemini e Amerino, dovrà depositare presso il Tribunale di Milano il piano concordatario, che i sindacati da tempo avrebbero voluto conoscere ma che la proprietà ancora non svela, lasciando presagire scenari poco rassicuranti. A rischio c'è il futuro di oltre ottanta lavoratori che per ben 18 mesi hanno ricevuto stipendi decurtati, e le loro famiglie.   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero