Canoa, trekking, arrampicata: la Valnerina vuole diventare la capitale del turismo sportivo anti Covid

Canoa, trekking, arrampicata: la Valnerina vuole diventare la capitale del turismo sportivo anti Covid
TERNI In gran parte sport individuali, alcuni estremi, ma tutti fatti all'aperto, in quella palestra naturale chiamata Valnerina. L'ideale in tempi di Covid-19 e norme...

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TERNI In gran parte sport individuali, alcuni estremi, ma tutti fatti all'aperto, in quella palestra naturale chiamata Valnerina. L'ideale in tempi di Covid-19 e norme anticontagio. Unire sport e turismo sotto l'insegna della sicurezza è possibile. È tutto a portata di mano. E l'elenco è bello corposo. Trekking, mountain bike, arrampicata, torrentismo, canyoning e canoa. «Senza dimenticare l'equitazione e le pesca no kill che coniugano sport dolci e paesaggi», dice il sindaco di Arrone, Fabio Di Gioia. Ma anche il rafting, che venti anni fa ha aperto le porte della Valenerina ai cosiddetti sport outdoor. «Si organizzeranno per fare discese di gruppo in sicurezza anche loro», dice il sindaco Di Gioia.

Sentieri a non finire da percorrere in lungo e in largo in completa sicurezza, senza il rischio di assembramenti. Passeggiate in bicicletta anche per i meno allenati, con l'arrivo del bike sharing che unirà tutti i comuni della Valnerina. Le pareti per l'arrampicata, il Nera da discendere, le forre da scoprire. Gli attrezzi, e gli spazi anti-assembramento, per fare sport non mancano. In più di un'occasione le manifestazioni che in passato sono state organizzate per promuovere gli sport outdoor hanno fatto centro. Quello che poi è mancato nel corso degli anni è stata la capacità di fare sistema. Occasione che ora si ripiange, considerando che le stringenti norme anticontagio renderanno difficile, se non impossibile, anche una semplice partita a beach volley. Al contrario, unire sport e ferie, come da anni ormai fanno le principali città del turismo balneare, in Valnerina sarebbe stato un gioco da ragazzi. Ma non tutto è perduto. Almeno nei piani che ha in mente il sindaco Di Gioia. Lo strumento per mettere in rete queste opportunità c'è, si chiama Ente Parco.

«Se non ci saranno novità - spiega Di Gioia - l'Ente passerà sotto la Regione». Oltre ad Arrone, la sede dell'Ente si trova nell'ex Convento di Arrone, ci sono anche Terni, Ferentillo, Polino e Montefranco. Fino ad oggi l'Ente si è occupato della gestione amministrativa del Parco fluviale del Nera. «Anche con ottimi risultai considerando che ha sapute trovare risorse per svariati milioni nel corso degli anni», osserva il sindaco Di Gioia. La nuova missione, ora, sarebbe quella di promuovere la Valnerina, per valorizzarne tanto l'aspetto paesaggistico, quanto quello sportivo ed enogastronomico. «Avremmo così anche l'occasione di creare un brand per una promozione di sistema che valorizzi le bellezze naturali di questo territorio e le tante opportunità di fare sport che offre», ribadisce il sindaco Di Gioia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero