Fuga dal vaccino degli insegnanti di Narni e Amelia, prenotano in 44 rispetto alle 240 dosi disponibili

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TERNI I numeri parlano chiaro. E sono impietosi. Segna rosso il...

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TERNI I numeri parlano chiaro. E sono impietosi. Segna rosso il bilancio dei primi giorni di campagna vaccinale rivolta agli insegnanti che ricadono nella competenza del distretto sanitario Narni-Amelia. «Purtroppo -ammette il direttore Giorgio Sensini- in questi primi giorni a Narni e ancor di più ad Amelia, le persone prenotate non saturano quelle che sono le richieste». Ovvero, ci sono pochi, pochissimi, prenotati, rispetto alle dosi disponibili. «All’intero distretto -ha spiegato Sensini- spettano complessivamente 400 dosi di vaccino al giorno. 200 a Narni e altrettante ad Amelia. Di queste, 144 (in totale ndr) sono vaccini Pfizer, destinate agli anziani e che finora abbiamo sempre somministrato in toto. Il restante sono Astrazeneca, destinate, per ora, al personale docente». Il problema, da quanto emerso, riguarda Astrazeneca. Per fare un esempio, numeri alla mano, ieri ad Amelia, a fronte di una disponibilità di 120 vaccini, ci sono state solo 17 prenotazioni. Leggermente meglio a Narni dove, sempre ieri, ne sono stati somministrati 27. Numeri al ribasso anche il giorno precedente quando ne sono stati prenotati e somministrati nei due comuni rispettivamente 40 e 60. Un problema complesso che se da un lato fa emergere una diffidenza diffusa nei confronti di questo vaccino, dall’altra pone anche quello della gestione delle dosi consegnate ma inutilizzate. «Ieri abbiamo dirottato le dosi in eccesso verso altre categorie di persone -ha precisato Sensini- che saranno incluse man mano nella campagna vaccinale. Operatori socio sanitari, addetti al servizio mensa in strutture residenziali tanto per fare qualche esempio. Certo -precisa- avremmo preferito svolgere il tutto sulla base di una programmazione, ma non ci aspettavamo così poche prenotazioni». Una scelta quasi obbligata, anche dalle modalità di gestione del farmaco che, sebbene non abbia problemi di scongelamento, va comunque trattato secondo criteri ben precisi. «Non solo - spiega ancora il direttore del distretto- i vaccini in magazzino devono essere sottoposti a videosorveglianza. Un sistema di controllo che non abbiamo nè a Narni nè ad Amelia. Questo comporterebbe di ri-trasportare le fiale ogni sera a Terni ma l’operazione andrebbe a gravare ulteriormente su un sistema di gestione e sicurezza già complicato di suo». La soluzione però, se in un primo momento è apparsa efficace, già dopo le prime ore ha iniziato a mostrare le falle. Sembra infatti che molte delle persone contattate per essere sottoposte a vaccino Astrazeneca, abbiano rifiutato la possibilità proprio nel momento in cui l’operatore ha comunicato che sarebbe stato somministrato loro il vaccino svedese. «Probabilmente le limitazioni iniziali su questo vaccino -ha chiuso Sensini- hanno generato un sentimento di diffidenza». 

 

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Il Messaggero