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PERUGIA Archiviato il primo vaccine-day dedicato ai soggetti estremamente vulnerabili, sul tavolo della Regione restano almeno due questioni aperte: le vaccinazioni degli assistiti tra 50 e 69 anni, il 30% di personale scolastico e universitario. Per tali categorie c’è il disco verde a livello nazionale ma le scorte a disposizione dell’Umbria non consentono ancora di accendere i clic per le prenotazioni. Passata la mezzanotte di domenica, in oltre 500 erano in coda dopo che, pochi minuti prima, il tg nazionale aveva annunciato l’apertura della campagna per i cinquantenni. Difficoltà segnalate anche nelle prenotazioni dei fragili.
I numeri dicono che in Umbria la profilassi procede al ritmo (negli ultimi 5 giorni) di quasi 8mila iniezioni quotidiane. Domenica sono state effettuate 6.012 somministrazioni, la maggior parte (91%) prime dosi comprese le 5.387 iniettate a soggetti estremamente vulnerabili. La copertura, considerando 102.528 assistiti tra fragili e caregiver, è di quasi il 63% per le prime dosi, del 27,7 per le seconde e le uniche (J&J). Al 92%, su una popolazione di quasi 78mila persone, la profilassi tra gli over 80, mentre tra i settantenni si contano 45.330 prime dosi su un totale di 95mila persone con una copertura di neanche la metà. In magazzino, considerando l’aggiornamento nazionale di ieri pomeriggio (368.353 somministrazioni totali, 2.560 in meno di metà giornata) ci sono quasi 40mila preparati e oggi dovrebbe essere previsto l’arrivo di 3.650 Moderna, mentre giovedì l’importante carico di 30.420 Pfizer e altre 2.200 Johnson & Johnson che, come chiarito dal commissario Massimo D’Angelo «saranno utilizzate per tutte le categorie per cui il farmaco risulta indicato». Al momento 1.928 le dosi Janssen utilizzate su 4.750.
Intanto, tra le persone sale l’insofferenza e sulla struttura regionale le pressioni per l’apertura delle prenotazioni alle categorie per le quali il commissario-generale Francesco Paolo Figliuolo ha dato il via libera.
Il Messaggero