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«La disponibilità data da Carlo Salvati presidente della Confapi Umbria ad aprire le fabbriche per fare i vaccini a chi lavora, coinvolgendo i medici del lavoro va sicuramente apprezzata e gli vanno date le gambe perché si concretizzi. E’ vero che per ora mancano i vaccini necessari ma dobbiamo attrezzarci per non farci trovare impreparati quando arriveranno. Vanno dunque messe in campo tutte le iniziative che possano accelerare le operazioni per tutta la popolazione». Lo afferma Gino Venturi, segretario della Uil dopo la proposta di Carlo Salvati, presidente Confapi, di coinvolgere i medici del lavoro e vaccinare in fabbrica i dipendenti per mettere al sicuro dai contagi le attività produttive.
«In questa prospettiva è sicuramente da accogliere la disponibilità della Confapi perché ogni azienda possa provvedere alla vaccinazione dei propri dipendenti attraverso una figura qualificata di cui già si avvale per quei compiti che richiedono una efficace tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori durante il lavoro. Naturalmente potranno partecipare alla campagna solo quelle aziende che dispongono di infermerie o strutture adatte alla vaccinazione».
Venturi allarga anche la proposta affinchè ci si possa vaccinare anche in altri luoghi di lavoro. «E’ da auspicare che la stessa disponibilità possa essere data anche dai datori di lavori pubblici e non solo dunque per i lavoratori del settore industriale. Provvedendo alle vaccinazioni nei luoghi di lavoro si da anche una mano al sistema sanitario già sottoposto ad una forte pressione».
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Il Messaggero