Covid, altri sette morti: erano no vax o senza booster. Vaccino decisivo

Covid, altri sette morti: erano no vax o senza booster. Vaccino decisivo
PERUGIA Mentre la curva epidemica continua a dare segnali di rallentamento, le conseguenze dell’ondata di inizio inverno si stanno riverberando su decessi e ricoveri...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PERUGIA Mentre la curva epidemica continua a dare segnali di rallentamento, le conseguenze dell’ondata di inizio inverno si stanno riverberando su decessi e ricoveri critici. Lunedì sono state registrate sette vittime, 25 in una settimana, il dato più alto dal 21 aprile scorso. Come chiarito dal commissario Massimo D’Angelo si tratta di persone senza dose booster e con varie altre patologie. Un elemento che conferma l’importanza di una vaccinazione recente, con ciclo primario o con dose addizionale. «Se valutiamo i dati – spiega D’Angelo - i vaccinati hanno un rischio di malattia severa inferiore». Lunedì somministrate quasi 10mila dosi.


Sono altri 3.090 i contagi certificati in Umbria lunedì a fronte di oltre 30.500 tamponi, col tasso di positività risalito dall’8,2 al 10,1 per cento. La curva epidemica sembra confermare tuttavia una certa stabilità e dopo il picco raggiunto nei dati di sabato, con 2.261 casi per 100mila abitanti, per il secondo giorno consecutivo l’incidenza settimanale risulta in calo e questo a fronte di un numero di tamponi settimanali tornato a salire (+6,3%). L’ipotesi che di un punto massimo vicino per l’Umbria è confermata, con riferimento ai positivi totali, da Giovanni Sebastiani, matematico dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “M. Picone” del Cnr. «L’analisi delle differenze settimanali della curva dell’incidenza dei positivi a entrambi i tipi di test indica che Umbria e Toscana sembrano aver raggiunto da pochi giorni il picco», spiega. «Con i dati dei prossimi giorni sarà possibile localizzare il massimo della curva media in modo più accurato».
A livello territoriale la diffusione dei contagi resta più sostenuta in provincia di Terni dove al 10 gennaio risulta un’incidenza settimana pari a 2.296 casi per 100mila abitanti, mentre in quella di Perugia il dato si attesta intorno a 1.946. L’indicatore regionale, compresi i casi “importati”, è pari a 2.169, come detto in calo rispetto ai dati riferiti a sabato. Sono 17 i comuni con oltre 2.500 casi per 100mila abitanti, compresi Narni, Terni, Magione, Bastia Umbra e Castiglione del lago. Il dato più alto, sopra 4mila, è quello di Ferentillo.
Sempre lunedì, si è registrato un calo di 7 unità nelle degenze ordinarie, 198 il totale, ma si contano tre ingressi in terapia intensiva dove sono 14 i posti letto occupati. Questo nonostante i sette decessi comunicati, pazienti residenti nei comuni di Orvieto, Fabro, Perugia, Amelia Corciano, Terni e Narni. Si tratta prevalentemente di persone con preesistenti comorbilità e vaccinati con doppia dose da più di tre mesi», spiega il commissario regionale per la gestione dell’emergenza Covid, Massimo D’Angelo. In questa fase risultano infatti più esposti over 60 non vaccinati e over 80 con patologie e vaccinati da più tempo. «Nella fascia dei sessantenni – aggiunge D’Angelo - i decessi sono quelli di pazienti non vaccinati o con un ciclo di vaccino non completo». Nel dettaglio, delle 7 persone decedute tra lunedì e martedì mattina, 3 erano vaccinate con due dosi da più di 3 mesi, 2 non vaccinati, un vaccinato con una sola dose, nato nel 1959, un over 80 vaccinato con 3 dosi. «L’analisi di questi dati – aggiunge D’Angelo – conferma ancora di più la necessità di fare il booster perché solo così si è più protetti dalla malattia grave e dal rischio di complicanze. Se in Umbria stiamo tenendo dal punto di vista ospedaliero è perché c’è un’elevata quota di pazienti vaccinati e questo consente di ridurre i ricoveri».

La campagna vaccinale resta su livelli sostenuti, con altre 9.750 somministrazioni effettuate lunedì, ottomila quasi booster, altre seimila ieri in metà giornata. Ora sono 364mila gli umbri con copertura aggiuntiva, il 52,7% degli immunizzati con ciclo primario. Al 14,5% la vaccinazione pediatrica che negli ultimi giorni è proseguita anche con i richiami somministrati già a 1.210 bambini tra i 5 e gli undici anni. Da sabato a lunedì, scatto nella profilassi tra gli over 50, spinti dall’obbligo vaccinale imposto a livello centrale: in tale fascia ci sono stati 343 nuovi vaccinati, il 74% in più rispetto ai tre giorni precedenti. Tra gli over 12, i “no vax” sono scesi a 78mila.


  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero