Narni, il consigliere grillino si vaccina, la polemica: «Inopportuno, avrebbe dovuto dare la dose a un disabile»

Al tempo del covid e dei vaccini ci scappa anche l’occasione per la polemica politica. E’ quella consumatasi ieri mattina in Consiglio comunale, a Narni, quando...

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Al tempo del covid e dei vaccini ci scappa anche l’occasione per la polemica politica. E’ quella consumatasi ieri mattina in Consiglio comunale, a Narni, quando è saltata fuori la notizia che un consigliere dei Cinquestelle, Luca Tramini, aveva potuto usufruire della vaccinazione, pur essendo solo un 30enne, con una dose avanzata di Astra Zeneca dopo che l’equipe dei sanitari aveva terminato di inoculare le altre a tutti gli aventi diritto. A sollevare la questione è stato Lorenzo Bonifazi, della Lista De Rebotti, che in apertura di seduta, usando i canonici cinque minuti, ha preso la parola e, un po’ ironicamente, si è complimentato con Tramini “per la scelta, e l’opportunità, di vaccinarsi”.

Si sperava che i vaccini fossero destinati a categorie più a rischio, mentre lei è sano, giovane e forte”, ha detto Bonifazi. Poi, a Consiglio concluso, raggiunto telefonicamente, Bonifazi ha rincarato la dose. “Al di là della legittimità o meno – ha dichiarato – sarebbe stato opportuno che Tramini vi avesse rinunciato per lasciare la dose a chi era più anziano o appartenente a categorie più a rischio. Mi stupisco di questa scelta, perché proprio pochi giorni fa Tramini aveva firmato un atto nel quale chiedeva il vaccino per i disabili”.

Ma come ha fatto il consigliere a vaccinarsi? Alla richiesta di dare spiegazioni, il diretto interessato ha preferito glissare, affidandosi a quello che già aveva detto il sindaco in Consiglio. In effetti Francesco De Rebotti aveva dato una spiegazione a Bonifazi e a quei consiglieri, come Sergio Bruschini di Forza Italia, che avevano chiesto di fare chiarezza sulla vicenda. “Il consigliere Tramini – aveva spiegato De Rebotti - ha potuto fare il vaccino essendo volontario della protezione civile e prestando servizio al centro vaccinazioni dello scalo”. Tramini, insomma, non ha violato alcuna regola e non lo hanno fatto nemmeno gli operatori sanitari, tanto che anche dall’Asl hanno confermato che, nel caso in cui avanzino dosi di Astra Zeneca, queste possono essere somministrate a persone che abbiano comunque a che fare con l’emergenza covid. Chiusa la questione legittimità, ne resta però aperta un’altra. Quella dell’opportunità, essendo, è vero, Tramini un volontario ma rivestendo anche una carica politica. E’ quest’utimo aspetto, soprattutto, che ha dato la stura allo scontro fra lui e Bonifazi.

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Il Messaggero