Terni, un albero per ogni nato: la proposta di Pro Natura riapre il dibattito sul verde in città

Terni, un albero per ogni nato: la proposta di Pro Natura riapre il dibattito sul verde in città
Negli ultimi anni l’associazione Pro Natura Terni, la Onlus per...

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Negli ultimi anni l’associazione Pro Natura Terni, la Onlus per la difesa della natura, ha donato circa un migliaio tra alberi e arbusti per incrementare il verde in parchi, scuole, giardini, viali e Casa Circondariale. L’ultima proposta è quella di piantare un albero per ogni nato, come suggerisce la legge Rutelli -in vigore dal 2013- che obbliga i comuni sopra i 15000 abitanti a piantare un albero per ogni bambino nato o adottato, e di avere a disposizione un appezzamento per il verde didattico dove tutti, anche i privati cittadini, possano piantare ulivi, arbusti o alberi da frutto, sia per dare più verde alla città che per favorire corsi di potatura. Anna Maria Rulli, presidente da pochi mesi, afferma che «l’associazione punta sulle scuole e l’informazione perché se conosci le piante le rispetti». A Terni quello della qualità dell’aria è un problema che incombe, e tra politica, polemiche e impegno reale la situazione è delicata. Un progetto quinquennale, che durerà dal 2018 al 2023, è quello di «Terni Verde» del Comune, al quale tutti possono contribuire decidendo di donare un albero (grazie al sito sono visibili schede con i nomi di chi dona e le dediche ed è possibile monitorare  il lavoro svolto). Il Comune è stato molto contestato perché la nuova giunta e, in particolare l’assessorato all’ambiente, hanno debuttato tagliando molti alberi nei quartieri storici della città, come Città Giardino, tra le proteste dei residenti, accampando, comunque, ragioni di sicurezza. A detta del Comune «il bilancio tra gli alberi tagliati e quelli sostituiti è positivo e costituisce una grande novità per quanto riguarda la qualificazione di viali e strade». Grazie al convegno sulla strategia del verde urbano di Terni organizzato  al Caos il 16 maggio scorso, al quale hanno partecipato istituzioni e associazioni, conosciamo alcuni numeri: dal 2014 a oggi su un patrimonio totale di 22000 alberi, risultano 1374 abbattimenti di pini, cipressi dell’Arizona, conifere, di cui 124 nell’ultimo anno e mezzo. Per il 2019 sono state considerate da potare 400 piante, 100 da eliminare e altrettante da piantumare, preferibilmente lecci, aceri, oleandri e tigli. L’argomento resta di grandissimo interesse, perché negli ultimi mesi sono avvenuti episodi che hanno fatto discutere: dalla pericolosità e sicurezza dei pini centenari, all’incidente alla Passeggiata, quando è caduto un ramo rischiando di ferire qualcuno. La Rulli afferma che «il lavoro del Comune è encomiabile e propositivo» e riconosce che c’è stato un cambiamento rispetto alle scorse amministrazioni. «Tuttavia, forse è stata calcata un po’ la mano sul taglio di piante che potevano essere curate. Vedremo nel tempo se i risultati saranno positivi. Di certo vorremmo essere più coinvolti nelle scelte». L’iniziativa di Pro Natura Terni alla quale il Comune ha  iniziato a dedicare la propria attenzione vuole contribuire a migliorare la situazione per rilanciare il verde pubblico e sarebbe in sintonia con il progetto di Palazzo Spada  che punta a instaurare una collaborazione produttiva tra associazioni e comune, proprio nell’ottica «della coralità, perché tutti sono chiamati a fare la loro parte, associazioni, comitati, imprese, famiglie…» come affermano gli assessori ai lavori pubblici e all’ambiente Melasecche e Salvati. Pro Natura aspetta risposte e accordi; in occasione dei cinquant’anni dell’associazione, il 19 ottobre, l’amministrazione sarà invitata.
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Il Messaggero