Servizi sociali integrati scaricati ai Comuni, la Usl 2 chiude le convenzioni

Il direttore generale Uls Umbria 2 Massimo De Fino
Servizi di integrazione sociosanitaria, a partire dal 1 gennaio 2024...

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Servizi di integrazione sociosanitaria, a partire dal 1 gennaio 2024 la Asl Umbria 2 sospenderà definitivamente le convenzioni con i Comuni, passando la palla agli enti locali. È un annuncio che sta mettendo in fibrillazione tutti i territori della Usl Umbria 2 quello che sta arrivando in queste ore negli uffici finanziari degli enti interessati, da Spoleto a Foligno, passando per Terni, Orvieto, la Valnerina e tutti i relativi comprensori e ambiti sociali. La lettera, che ha ad oggetto la «sospensione dell’accordo di collaborazione per l’integrazione socio sanitaria», porta la firma del direttore generale della Usl Umbria 2 Massimo De Fino. «È noto – premette il manager - che questa Azienda concorre alla più vasta missione del servizio sanitario della Regione Umbria, garantendo l'erogazione di prestazioni sanitarie e perseguendo l'obiettivo salute, nella sua accezione di miglioramento complessivo della qualità della vita della popolazione residente nel territorio di competenza». E ancora: «Da quest'anno e per gli anni 2023 e 2024 sono messe in atto azioni dirette all'applicazione delle misure di efficientamento, individuate dalla Regione con DGR 1024 del 08.09.2021 e all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza - Missione 6, con aggravio del carico in termini prestazionali ed economici». Poi la stangata: «L'Usl Umbria 2, in considerazione della mole di attività che deve sostenere, rileva l'impossibilità ad assicurare la prosecuzione della gestione dei servizi socio-sanitari delegati in compartecipazione». Servizi, quindi, che dovrebbero rimbalzare direttamente ai Comuni, con tutte le difficoltà che questo passaggio potrebbe comportare, non soltanto in termini economici, ma anche di riorganizzazione degli uffici e dei servizi e, di conseguenza, del personale. Difficoltà che si rifletterebbero inevitabilmente sull’utenza. De Fino annuncia che «per agevolare il passaggio delle attività, continuando a garantire la continuità di gestione dei suddetti servizi, solo a partire dal 1 gennaio 2024 questa Azienda sospenderà definitivamente la convenzione di cui all'oggetto». Inutile dire che la comunicazione sta creando un gran trambusto nei corridoi delle varie amministrazioni comunali che l’hanno ricevuta, determinando un tam tam di chiamate allarmate su come muoversi. I servizi oggetto della convenzione, del resto, sono generalmente molto delicati e specifici e spaziano dalle problematiche di infanzia, adolescenza, famiglie, disabili, anziani, persone non autosufficienti con patologie cronico degenerative e altro ancora. Tutte questioni che in parte già ricadevano, limitatamente agli ambiti di competenza, sui Comuni, che però li gestivano in sinergia con i servizi territoriali della Asl, attraverso una convenzione che regolamentava la funzionalità della rete sociale di riferimento.

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Il Messaggero