Spoleto, operatori turistici in rivolta per il concorso del Comune organizzato in trasferta

Più di 650 candidati dirottati a Perugia per la prova scritta, Confcommercio: «Inaudito»

Il presidente di Confcommercio Spoleto, Tommaso Barbanera
SPOLETO Albergatori e ristoratori in rivolta per la decisione di...

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SPOLETO Albergatori e ristoratori in rivolta per la decisione di organizzare a Perugia la prova scritta del maxi concorso pubblico per sei esperti amministrativi contabili bandito dal Comune di Spoleto e in programma il 6 febbraio. Alla prima parte della selezione sono stati ammessi a partecipare più di 650 candidati e la società incaricata dal Comune per la gestione operativa delle prove ha individuato come sede per lo scritto un hotel di via Corcianese, a Perugia. La notizia è rimbalzata in città dopo che sul sito del Comune è stata pubblicata la convocazione ufficiale rivolta ai candidati, a firma della dottoressa Patrizia Tedeschi, che oltre a essere dirigente finanziario dell’ente è anche presidente della commissione del concorso. «Si comunica che la convocazione per la prova scritta del concorso in epigrafe - si legge - è fissata per il giorno 6 febbraio 2024 alle ore 12.30 e che si terrà presso l’Hotel Quattro Torri, in Perugia». Alla sorpresa di alcuni candidati locali è seguito un vero e proprio tam tam, sfociato nell’incredulità e nell’amarezza degli operatori commerciali e turistici. «È inaudito - tuona il presidente di Confcommercio Tommaso Barbanera - oltre che inaccettabile. Ho saputo questa cosa da poco e ho già preso contatti con l’amministrazione comunale. Spero si riesca a fare un passo indietro. Davvero, come operatori economici della città facciamo fatica a comprendere come sia possibile che il Comune non abbia pensato che il concorso, soprattutto in un periodo di bassa stagionalità come quello attuale, avrebbe potuto rappresentare un’occasione preziosa e ghiotta per la città. Parliamo di più di 650 candidati, molti dei quali provenienti da fuori regione, che avrebbero potuto pernottare, mangiare, spendere in questa città, dove puntano a trovare un posto di lavoro. Possibile che nessuno abbia fatto una valutazione di questo genere? Che nessuno abbia cercato e trovato una soluzione idonea qui? Siamo davvero sconcertati». La prima parte del concorso, che è fisiologicamente la più partecipata, si terrà quindi a Perugia. Salvo ripensamenti e diverse disposizioni da parte del Comune. Il sospetto degli operatori è che l’ente, dopo aver affidato a una società esterna la gestione logistica della prova, non abbia più attivamente seguito la sua organizzazione. «Mi è stato risposto - dice Barbanera - che in città non c’era un posto per fare un concorso del genere. Ma come è possibile dire o anche solo pensare una cosa così? Possibile che nessuno abbia pensato al palazzetto dello sport, alla scuola di polizia o a qualsiasi altro luogo, magari prevedendo due sessioni? Dove vogliamo andare se si ragiona così? Quante volte si è parlato dell’importanza strategica che occasioni di questo genere possono rivestire per il tessuto economico di questo territorio?». Effettivamente la città, anche per la presenza dell’Istituto per Sovrintendenti di Polizia «Rolando Lanari», si è più volte proposta, attraverso diverse iniziative approdate anche in consiglio comunale, come sede nazionale per i concorsi. Forse anche per questo gli operatori davano per scontato che un’occasione del genere, trattandosi per di più di un concorso del Comune, l’ente non se la sarebbe lasciata sfuggire: «Siamo delusi».

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Il Messaggero