Radioterapia a Spoleto, incognite sulla sospensione del servizio

Radioterapia a Spoleto, incognite sulla sospensione del servizio
SPOLETO Ospedale tra incertezze e incognite, in attesa di conoscere le...

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SPOLETO Ospedale tra incertezze e incognite, in attesa di conoscere le tempistiche per l’installazione del nuovo acceleratore lineare l’associazione Plastica 2020 avvia la raccolta fondi per organizzare il trasporto dei pazienti oncologici negli altri ospedali che effettuano il servizio di Radioterapia. L’iniziativa è semplice: l’associazione, che può essere contattata sulla propria pagina facebook, mette in vendita degli speciali biscotti natalizi, il cui ricavato verrà utilizzato per mettere a punto il servizio di trasporto, che per quanto riguarda i pazienti spoletini verrà effettuato molto verosimilmente in accordo con la Croce Verde. Il dato più significativo, quindi, è che l’associazione – che ben conosce il dramma di restare appesi tra la malattia e la possibilità di non poter fruire appieno di un servizio – cerca di organizzarsi come può per non trovarsi impreparata di fronte alle esigenze dell’utenza, mentre dal servizio pubblico continuano per ora a rincorrersi voci, che rimbalzano tra gli utenti, della imminente sospensione temporanea della Radioterapia, senza che si conoscano tempi certi. C’è un dato di fatto da cui partire: le garanzie dell’attuale macchinario in dotazione a Spoleto sono scadute a ottobre e, dopo specifica richiesta, la Asl Umbria 2 ha ottenuto una prima proroga al 31 dicembre, poi estesa, «in via del tutto eccezionale», come si legge nella delibera pubblicata all’albo pretorio, al 31 marzo 2023. La società che si occupa della manutenzione, nella proroga eccezionale, fa presente che si impegnerà a fornire «il massimo impegno nell’approvvigionamento (in caso di eventuale necessità, ndr) del ricambio difettoso, compatibilmente con la disponibilità di quest’ultimo nei magazzini mondiali, senza tuttavia poterne garantire l’effettiva reperibilità». Insomma, una sorta di proroga con riserva. Sta di fatto che non si conoscono ancora le tempistiche dell’installazione del nuovo macchinario, che richiederà anche interventi di adeguamento all’interno del bunker. Si sa soltanto, secondo quanto rimbalza tra gli utenti, che tra lavori e nuova installazione ci vorranno mesi, «forse anche un anno», nel corso del quale i pazienti dovranno rivolgersi alle radioterapie di Terni, Perugia e Città di Castello, che sono già in affanno con la loro utenza ordinaria. A inizio novembre, in occasione di una conferenza stampa che si è svolta in Regione, i vertici politici e tecnici della sanità umbra hanno ipotizzato per la prossima primavera l’arrivo del nuovo acceleratore, «che verrà acquistato – è stato detto in quell’occasione – con un investimento di 3,5 milioni di euro, cui se ne aggiungeranno altri 500mila per la riqualificazione del bunker che lo ospita». Il servizio, successivamente, opererà 12 ore e non più 6: ora sarebbe da capire a partire da quando e per quanto tempo la Radioterapia chiuderà i battenti.

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Il Messaggero