Spoleto, tra scempi e rifiuti abbandonati il gioiello della Valle Intiera

Rifiuti abbandonati nei boschi
SPOLETO Un tesoro incontaminato ricco di biodiversità...

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SPOLETO Un tesoro incontaminato ricco di biodiversità ambientali, vegetali e animali, un gioiello da preservare e valorizzare e che invece è lasciato nell’abbandono più totale. La Valle Intiera, luogo quasi inesplorato alle pendici del Monte Fionchi, non lontano dall’abitato di Sustrico, con i suoi sentieri e le sue peculiarità potrebbe rappresentare una vera miniera per il territorio e invece continua a essere violentata. A lanciare l’allarme è Sergio Maturi, guida escursionistica e grande conoscitore della montagna, che ha denunciato anche attraverso un video la situazione di degrado che rischia di far sparire quel gioiello. «Alberi secolari – denuncia – sono diventati legna da ardere, il luogo è oggetto di abbandono di rifiuti, da spoletino provo rabbia e vergogna per questa situazione». Lungo i sentieri della Valle Intiera non è del resto difficile imbattersi in rifiuti di vario genere, comprese grondaie metalliche che vengono verosimilmente utilizzate da alcuni boscaioli per tirare la legna a valle. «I castagni che dominano il versante freddo – racconta Maturi al Messaggero – sono stati massacrati e utilizzati anche per ricavarne travi e pali. L’altro versante, invece, caratterizzato da lecci e roverelle, è stato pesantemente utilizzato per ricavare legna da ardere». Del caso sono stati informati anche i carabinieri forestali, che ora dovranno verificare se il taglio sia avvenuto in modo conforme alle prescrizioni o meno. L’impressione è che non si tratti di tagli abusivi veri e propri, anche se le prescrizioni sono stringenti e vanno rispettate alla lettera. Il problema di fondo, però, è un altro: «La mia iniziativa – spiega Maturi – nasce perché quella è una valle che merita una tutela. Basta guardare vicino a noi, ad Assisi ad esempio, dove il Comune ha tutelato i boschi che la circondano. A Spoleto, che io ricordi, non è mai stato tutelato un metro quadrato di bosco a fini naturalistici e l’ultima iniziativa del genere risale a qualche secolo prima di Cristo, quando con la Lex Spoletina si decise di salvare il bosco di Monteluco, perché considerato sacro. Poi più niente». L’idea è quella di promuovere un Comitato per la tutela della Valle Intiera: «Questa, come altre zone dello Spoletino, vanno gestite in modo conservativo. Questo territorio non può permettersi il lusso di disperdere un patrimonio di questa portata, che andrebbe valorizzato e preservato». La Valle andrebbe valorizzata anche da punto di vista escursionistico, visti i sentieri e gli scorci che offre. Al suo interno è presente anche un eremo, mentre nelle acque del torrente Intiera, che in alcuni punti formano delle suggestive cascatelle, è presente la salamandrina perspicillata, detta anche salamandrina dagli occhiali. Si tratta di un anfibio caudato dall’equilibrio molto delicato. «Per preservare tutto questo patrimonio, che ha un potenziale enorme anche dal punto di vista turistico, si deve andare verso una forma di tutela che garantisca l’esistente e impedisca di dover correre ai ripari quando è troppo tardi. Ho già segnalato la situazione ai rappresentanti di consiglio comunale e giunta: speriamo che il messaggio venga colto e recepito e che si agisca di conseguenza». La Valle Intiera è già inserita all’interno della rete delle «Zone speciali di Conservazione», nell’ambito di «Natura 2000», ma è evidente che occorrono norme di tutela più specifiche che possano contribuire alla conservazione di tutti gli elementi naturali custoditi in questo scrigno.

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Il Messaggero