Chiusura dei ponti lungo la provinciale Tuderte, lavori destinati a slittare

Il colpo di scena annunciato dal sindaco di Spoleto: "Siamo interessati anche noi, non soltanto Castel Ritaldi"

Tatarena, La Bruna di Castel Ritaldi
CASTEL RITALDI Chiusura del Ponte della Bruna, lungo la provinciale...

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CASTEL RITALDI Chiusura del Ponte della Bruna, lungo la provinciale Tuderte: gli interventi, il cui inizio era stato annunciato per lunedì 19, sembrano destinati a slittare. Ad annunciare il colpo di scena è stato ieri il sindaco di Spoleto Andrea Sisti, dopo alcune interlocuzioni avute con la presidente della Provincia Stefania Proietti. «La presidente – sono le parole di Sisti – si è impegnata a rinegoziare la tipologia di intervento con la ditta che si è aggiudicata i lavori e che, lo ricordo, non riguardano soltanto il Ponte della Bruna, ma ben tre ponti, di cui uno nel territorio comunale di Spoleto, a ridosso della frazione di San Brizio». Sisti spiega i motivi che lo hanno spinto ad approfondire la questione con l’ente proprietario della strada, la Provincia appunto: «Ho saputo di una conferenza dei servizi che si è svolta nell’agosto scorso e alla quale il Comune di Spoleto, nonostante il coinvolgimento diretto, non è stato invitato. La Provincia si è limitata solo successivamente a richiedere ai nostri uffici un parere di compatibilità urbanistica e, sul mancato coinvolgimento di Spoleto, ha ammesso che si è trattato di un disguido. La situazione, però, è importante e gli interventi sui tre ponti, inseriti in un unico lotto, sono particolarmente impattanti e la tipologia va assolutamente rivista». Sisti entra anche nel merito degli interventi, per cui la Provincia ha stanziato complessivamente circa 600mila euro, provenienti dai fondi ministeriali assegnati per la messa in sicurezza dei ponti dopo la tragedia del Morandi di Genova. «Su una questione così importante – dice Sisti – è opportuno fare delle valutazioni. La provinciale Tuderte è una strada trafficatissima e molto pericolosa e gli interventi, non così consistenti, sui tre ponti non rappresentano certo una priorità. Ben vengano i lavori di messa in sicurezza anche dei ponti, ma la tipologia di intervento va rivista. Non si può tagliare in due il territorio attraversato dalla Tuderte per un intervento del genere: sappiamo che i lavori comportano sempre dei disagi alla popolazione, ma la chiusura totale di tre ponti, che non presentano criticità urgenti e non devono essere demoliti, è impensabile. Si facciano i lavori, ma limitando i disagi, attraverso l’istituzione di sensi unici alternati». Quello, in sostanza, che è stato chiesto dagli oltre 400 cittadini che hanno partecipato alla raccolta di firme promossa dal gruppo consigliare di opposizione Siamo Castel Ritaldi e che avrebbe potuto avere consensi di gran lunga superiori se fosse stata allargata a tutti i territori interessati, che coinvolgono migliaia di persone, molte delle quali percorrono ogni giorno la Tuderte per raggiungere Spoleto. Intanto, a Castel Ritaldi, ad appena tre giorni dall’annunciato inizio dei lavori, condizionati alla realizzazione di una passerella pedonale, non c’è ancora alcuna traccia dell’inizio dell’intervento per il passaggio lungo l’argine del Tatarena. 

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Il Messaggero